In meno di cinque anni, il colosso cinese Xiaomi (che tradotto significa miglio) è diventato il terzo tra i maggiori venditori mondiali di Smartphone, dietro soltanto ad Apple e Samsung. E' classificato secondo nel mercato cinese (anticipato da Samsung e seguito da Apple) per i suoi prodotti di alta performance a prezzi economici. L'azienda Xiaomi, con sede a Beijing, è spuntata dal nulla nel 2010: la sua start-up di Zhongguancun - la Silicon Valley cinese - ha raccolto 1,1 miliardi di dollari attraverso una campagna di crowfunding e si è trasformata in una società valutata 45 miliardi di dollari lo scorso dicembre, quando il fondatore del gigante e-commerce Alibaba Jack Ma è diventato uno degli investitori.

All'attivo Lei Jun, co-fondatore e presidente di Xiaomi, ha una serie di società e investimenti ben riusciti, incluso lo sviluppatore software Kingsoft e il retailer on-line Joyo.com acquistato da Amazon. La ditta ha riunito talenti di Microsoft, Motorola e Yahoo, scegliendo come presidente Lin Bin e come vicepresidente di operazioni globali Hugo Barra dal motore di ricerca Google. Inizialmente, Xiaomi ha lasciato che Apple e Samsung dominassero in esclusiva il mercato dei telefoni di fascia alta concentrandosi sui vasti mercati di fascia media e bassa non soddisfatti da altri produttori nazionali. Ha creato un'interfaccia amichevole per gli utenti basata sul sistema operativo Android di Google, cogliendo la crescente tendenza dell'Internet mobile in Cina e superando i suoi concorrenti con prodotti di alta performance a prezzi bassi.

Oggi Xiaomi col nuovo lancio di Mi Note sfida Samsung e Apple: costa un terzo dell'iPhone 6 Plus (315 euro per il modello con 16 GB di memoria) e può permetterselo perché vende a prezzi di fabbrica guadagnando sia con i telefonini sia con i servizi collegati. Xiaomi guadagna vendendo telefonini (61 milioni di cellulari nel 2014 per oltre 10 miliardi di euro, il 227 percento in più rispetto al 2013 con ricavi più che raddoppiati) ma anche attraverso il suo ecosistema, una piattaforma ricca di servizi: si basa su MIUI, sistema operativo Android che chiunque può scaricare e usare, a differenza del circuito chiuso Apple, e serve ad attirare gli utenti al sito e-commerce Mi.com che vende svariati articoli.

Mi Note è un phablet con un display di 5,7 pollici full HD Sharp/JDI protetto da Gorilla Glass 3 sia nella parte frontale sia in quella posteriore. Il processore è un Qualcomm Snapdragon 801 a 2,5 GHz con 3 GB di RAM: si può scegliere una memoria interna di 16 GB o di 64 GB. Sfoggia una fotocamera posteriore di 13 MP con un sensore CMOS Sony IMX214 e stabilizzatore ottico ed una frontale di 4 MP.

Mi Note è più corto, sottile e leggero dell'iPhone, misura 155,1 x 77,6 x 6,95 mm ed è fornito di una batteria 3.000 mAh con Qualcomm Quick Charge 2.0. Caratteristiche di connettività: Dual 4G SIM (micro/nano) e Dual Standby. E' un dual-SIM che si avvale della ricarica rapida di Qualcomm: basta un quarto d'ora di tempo per ricaricare Mi Note. Sarà presto disponibile al prezzo di 315 euro per la versione da 16 GB e di 380 euro per quella da 64 GB.