Un altro episodio che riaprirà certamente il dibattito sul facile utilizzo delle armi da parte dei minorenni negli Usa. Un 14enne, Hunter R. Reeser, ha imbracciato un fucile calibro 22 ed ha sparato alla nonna, che è morta all'istante. Il motivo? L'anziana voleva a tutti costi che il nipote partecipasse a un meeting.

Il 14enne sarà trattato dai giudici come un adulto

Hunter non voleva andare a scuola e prendere parte a quel meeting. La nonna, però, la pensava diversamente. Il giovane, stizzito, ha preso il fucile ed ha fatto fuoco. La 60enne Sandra Orton è stata colpita in testa.

Il colpo è stato fatale. Dopo aver premuto il grilletto, il ragazzino ha subito chiamato il marito della vittima, riferendogli di averla trovata in macchina con numerose ferite sul corpo. Mentiva. Il minorenne ha anche chiamato il 911, rivelando di aver ucciso la nonna. I poliziotti sono arrivati sul luogo del delitto poco dopo la chiamata di Reeser ed hanno notato il cadavere della Orton nella sua auto. Il ragazzino è stato subito portato in prigione.

Sarà dura adesso per Hunter, poiché la normativa della Pennsylvania riserva ai minorenni, in tali casi, il medesimo trattamento delle persone adulte. I legali del 14enne tenteranno di trasferire il dibattimento dinanzi ai magistrati del tribunale dei minori, ma sarà difficileperché incontrerannola resistenzadei procuratori di Erie County.

Discussione tra nonna e nipote ha avuto un triste epilogo

Una discussione vivace tra nonna e nipote, negli Usa, è sfociata in un dramma. La nonna voleva a tutti costi che il nipote partecipasse a quel meeting: lo stava per accompagnare con la sua auto quando è stata raggiunta da un colpo di fucile alla testa. Un episodio sconcertante che stupisce, ma fino a un certo punto.

GliUsa rappresentano infatti il più grande importatore ed esportatore di armi da fuoco ad uso civile; inoltre, sono tante le persone in possesso di almeno un'arma da fuoco. Negli States circolano quasi 300 milioni di armi: vi sono 89 armi su 100 abitanti. Dati che fanno riflettere, soprattutto alla luce di uno studio condotto da alcuni esperti dell'Università di Boston, secondo cui il numero di omicidi in un Paese è collegato alla diffusione di armi da fuoco. L'incremento di uccisioni, dunque, sarebbe dovuto a un elevato numero di armi in circolazione.