Che la minaccia di un possibile attacco terroristico in Italia da parte dei cosiddetti "lupi solitari" dell'Isis sia probabile o, addirittura, imminente dopo la recente strage di Barcellona, viene confermata non solo dall'innalzamento dei livelli di sicurezza messi in atto dal governo, ma anche dall'intensificazione della propaganda del terrore posta in essere dal sedicente Stato Islamico attraverso il canale web "Telegram".

Obiettivo Roma

L'obiettivo principale dei terroristi islamici è colpire la città di Roma poiché rappresenta il centro della cristianità.

In un video di 6 minuti pubblicato dal network al Hayat Media Center, i miliziani jihadisti distruggono, con una ferocia inaudita, le statue di Cristo, della Madonna e delle croci e, infine, si accaniscono contro le immagini di Papa Francesco e Benedetto XVI strappandole completamente. "Colpiremo Roma e la Città del Vaticano con ogni mezzo possibile", hanno affermato in lingua araba dopo aver inneggiato ad Allah e alla guerra santa.

Allerta massima

Sempre sul canale Telegram, continuano incessantemente le esortazioni di attacchi all'Italia e a colpirla, come è accaduto in Spagna, con veicoli (furgoni) oppure con ogni altro mezzo disponibile. In un'immagine scoperta sul web da "Site", il sito statunitense che monitora l'estremismo islamico, si legge una scritta in lingua italiana: "Devi combatterli (o Muwahhid)" e si vede un combattente, che dietro la schiena, nasconde un pugnale e sullo sfondo una città che sembra essere quella di New York.

L'allerta, in Italia, è massima. I luoghi ritenuti più sensibili sono stati dotati di barriere di protezione, specialmente nelle strade e nelle vie più affollate dai turisti e dai pedoni. Il rischio maggiore e quello più temuto è che possa essere colpito San Pietro. Si temono attentati spettacolari dato che lo Stato Islamico, in Siria ed in Iraq, sta subendo notevoli sconfitte da parte della coalizione internazionale ed è in ritirata su tutti i fronti.

La Guardia Svizzera è pronta a difendere il Papa con ogni mezzo a sua disposizione anche nell'eventualità di un attacco, in grande stile, allo Stato Vaticano. Ad affermarlo, è stato il comandante Christoph Graf in un recente raduno delle guardie papaline in Svizzera. In ogni modo, alcuni giorni fa, il premier italiano Paolo Gentiloni aveva dichiarato, nel corso di una conferenza stampa, di non credere tanto alle minacce rivolte all'Italia da alcuni siti islamici anche se, come poi ha rimarcato, nessun paese può sentirsi al riparo e completamente al sicuro da intimidazioni di ogni genere.