Dopo le immagini che mostravano una vendita di migranti messi all'asta in Libia, mandate in onda dalla CNN americana il 14 novembre, tutto il mondo si è indignato. Da ovunque sono partite accuse e appelli: ONG internazionali, Unione Europea, ONU, Unione Africana, oltre che dall'opinione pubblica. In particolare, il presidente della commissione dell'Unione Africana (UA), Moussa Faki Mahamat, ha lanciato un appello per invocare l'aiuto e la collaborazione degli altri Paesi africani.

La risposta del Rwanda

In risposta all'appello dell'UA, il ministro rwandese degli affari esteri, Louise Mushikiwabo, ha rilasciato una dichiarazione il 22 novembre: il Rwanda è pronto ad accogliere nel suo territorio i migranti prigionieri in Libia.

Il numero è ancora da discutere, ma il ministro stima in circa 30.000 i migranti provenienti dall'Africa subsahariana che potranno essere accolti nel suo Paese. L'esponente del governo di Kigali si dichiara 'indignato dai crimini disumani che stanno avendo luogo in Libia', tanto più in ragione della triste storia del Rwanda, teatro del genocidio più sanguinoso della storia africana del XX secolo che, secondo i bilanci di Human Rights Watch, avrebbe fatto più di 500.000 vittime. Altre fonti, relative ai tristi giorni del 1994, parlando addirittura di 1 milione di morti.

Crimine contro l'umanità

All'indomani di quanto accaduto il presidente guineano, Alpha Conde, (che è inoltre presidente dell'UA), ha incontrato il suo omologo francese, Emmanuel Macron, dichiarando ciò che sta accadendo in Libia "inaccettabile e scandaloso".

Da parte sua, Macron ha parlato di crimini contro l'umanità ed il 22 novembre ha richiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull'argomento.

L'ONU

Alla luce dei fatti, l'Onu ha messo sotto accusa la Politica migratoria dell'UE, dichiarandola inumana. L'Alto Commisario delle Nazioni Unite ai diritti dell'uomo, Zeid Ra'ad Al Hussein, ha infatti definito 'inaccettabili e vergognosi' gli accordi tra UE e Libia che consistono nell'aiutare la guardia costiera del Paese nordafricano ad intercettare i flussi dei migranti e rispedirli indietro.

A detta del rappresentate dell'Onu, anche l'azione dell'Unione Europea contro gli abusi sui migranti è stata inutile ed inefficace. Già prima dell'appello lanciato dal Palazzo di Vetro, infatti, l'Ong internazionale Medici senza Frontiere aveva denunciato le torture disumane e gli abusi infernali subiti dai migranti in Libia, ma nonostante le denunce le condizioni non sono cambiate. In merito Zeid Ra'ad ha lanciato un ulteriore appello alla comunità internazionale, che non deve restare indifferente.