Un macellaio espone in vetrina la testa mozzata di un maiale e scoppia lo scandalo ad Asti e nei social. L’iniziativa di un macellaio non è piaciuta a tanti cittadini che hanno segnalato e denunciato la vicenda ritenendo quella istallazione particolarmente cruenta e persino offensiva. E’ dovuta intervenire la Polizia Locale per ordinare al commerciante di rimuovere la testa che creava quella "bufera" in città ed anche sui social. Il macellaio aveva provato ad “ingentilirla” con un paio di occhiali da sole, che secondo molti davano piuttosto un aspetto anche molto ridicolo all’animale.

Neppure questo espediente tentato dal commerciante è servito quindi ad evitare che tantissimi genitori, oltre che numerosi animalisti, intervenissero per chiedere di togliere dalla vista dei passanti quella esposizione ritenuta piuttosto sgradevole. I genitori hanno chiesto di tutelare i bambini rispetto ad una comunicazione che poteva suscitare raccapriccio nei più piccoli. Gli animalisti invece hanno sottolineato lo sgarbo fatto ad un maiale che, oltre a subire una pesante sofferenza, veniva a subire anche l’onta di una esposizione considerata indegna e irrispettosa verso il mondo animale.

Le proteste della Lega anti vivisezione

Secondo la lega anti vivisezione di asti, il suino sarebbe stato beffeggiato ed umiliato e l’esposizione al pubblico della testa del maiale oltretutto appare come fortemente evocativa di un tema, quello della morte, verso cui si dovrebbe avere maggiore rispetto e non essere così ironici, anche quando si tratta della morte di un animale.

E’ stata questa associazione animalista a sporgere la denuncia dopo aver ricevuto molte segnalazioni e ascoltato molte proteste. Numerosi sono stati anche i commenti dei cittadini astigiani, e non solo, e le condivisioni del post che è stato pubblicato sulla pagina Facebook della Lav di Asti.

Molte sentenze che condannano pubblicità che non rispettano gli animali

La sensibilità generale verso la sofferenza animale è particolarmente cresciuta in Italia, come confermano diverse e anche recenti sentenze del Giurì dell’Istituto di Autoregolamentazione Pubblicitario. Pronunciamenti di autorevoli tribunali che richiamano tutti ad una posizione di maggiore garanzia e tutela verso i cittadini e i consumatori e si soffermano sulla particolare attenzione pedagogica che la pubblicità deve avere anche verso temi così delicati come quello della morte che potrebbero particolarmente turbare bambini e ragazzi. Il caso del macellaio di Asti ha richiamato l'attenzione sulla esposizione di animali morti nelle vetrine di negozianti e nei centri commerciali.