Ha reso tutti terribilmente tristi la notizia della morte del grande attore Robin Williams, trovato senza vita nella sua casa di Tiburon. Si sospetta che si tratti di suicidio, dovuto al fatto che soffrisse da tempo di una grave depressione, secondo quanto riferisce il suo agente Maxa Buxbaum. La tragica notizia è stata resa nota dalla polizia locale. Robin Williams aveva 63 anni, lascia la moglie e tre figli e un enorme vuoto nel mondo del Cinema. Lo ha sempre contraddistinto il suo volto da persona comune, semplice, ma capace di interpretare ruoli disparati, comici, scherzosi e ironici, ma anche drammatici ed impegnati.

Vogliamo ricordare i suoi personaggi più indimenticabili, quelli che resteranno sempre nella nostra memoria e che ci hanno mostrato la miriade di sfumature del suo talento eclettico. Nessuno può dimenticare il suo debutto televisivo in Mork e Mindy, la sitcom andata in onda dal 1978 al 1982 che lo ha fatto entrare nelle case della gente, passando da attore di teatro a personaggio popolare. Il primo personaggio da ricordare sul grande schermo è Braccio di Ferro, nel film del 1980 Popeye, prodotto da Disney. Un volto perfetto per quel marinaio tanto benvoluto da grandi e piccini. Guadagna una candidatura all'Oscar per la grandiosa interpretazione di Adrian Cronauer, il disc jockey dell'aviazione durante la guerra in Vietnam, con il compito di rinnovare la radio locale dell'esercito.

Da subito stravolge la programmazione radiofonica e si fa conoscere con il suo saluto quotidiano ricco di entusiasmo "Good morning Vietnam!" che è anche il titolo del film. È stato il professore più amato del cinema dal 1989, John Keating in L'attimo fuggente, l'insegnante che va oltre gli stereotipi dei docenti classici e che gli fa guadagnare il merito di una nomination all'Oscar.

Nessun premio per Williams, ma "Capitano, mio capitano" entra a far parte del mito del cinema e della vita di ciascuno di noi.

Tra i ruoli leggeri, come non ricordare Capitan Uncino in Hook del 1991 che dimostra, ancora una volta, la versatilità del suo talento, la sua mimica facciale capace di essere un eroe ai tempi di guerra, così come un eroe della fantasia.

Entra nei panni di una donna, nel vero senso della parola, in Mrs Doubtfire del 1993. Interpreta questa volta il ruolo di un padre che decide di travestirsi da un'anziana baby sitter con lo scopo di riconquistare l'affetto dei figli. Commovente, ironico, buffo e toccante. Nel 1997 arriva l'Oscar come migliore attore non protagonista in Will Hunting, grande sceneggiatura e tematiche sociali importanti. Qui Robin Williams è Sean McGuire, uno psicologo a cui viene assegnata la cura di un ragazzo problematico dotato di genio matematico, egregiamente interpretato da Matt Damon. Non si fa mancare neanche il genere fantascientifico, come ogni attore che si rispetti, nel film L'uomo bicentenario del 1999, un film tratto da un romanzo di Isaac Asimov, in cui interpreta il ruolo di un robot che lotta per essere riconosciuto come umano dalla società.

Dopo le sue varie eccellenti interpretazioni da buono, uomo comune, genitore, eroe e personaggio della fantasia, nel 2002 si cala nei panni di un personaggio cattivo in One Hour Photo. Esce dagli schemi e diventa un assassino pazzoide, affrontando per la prima volta il lato oscuro dell'uomo. Esemplare prova di attore camaleontico.