Una bambina di otto mesi è morta nella sua abitazione a Genova ed i genitori accusano i medici del 118 di essere arrivati in ritardo rispetto alla loro chiamata.

Secondo la coppia, infatti, l'autoambulanza sarebbe giunta nella loro casa, in via della Benedicta,dopo mezz'ora dalla telefonata ai soccorsi.

La bambina, nella serata di mercoledì, intorno alle 22.30, aveva manifestato una forte tosse e, quando la mamma aveva realizzato che la piccola aveva smesso di respirare, ha chiesto aiuto ai vicini di casa e chiamato il 118. Nell'attesa dell'arrivo dell'automedica, gli operatori hanno dato istruzioni telefoniche su come effettuare le procedure di rianimazione attraverso la respirazione bocca a bocca ed il massaggio cardiaco sulla figlia.

La centrale operativa giustifica i tempi di soccorso, spiegando che l'autoambulanza avrebbe impiegato circa 20 minuti a raggiungere l'abitazione della famiglia genovese, perché il mezzo più vicino, operativo dal pronto soccorso di Voltri, era impegnato in un altro intervento di codice rosso. Per questa ragione, si è dovuto ricorrere ai colleghi dell'ospedale di Sampierdarena e, probabilmente, i tempi si sono dilatati.

Il personale medico ha tentato per oltre un'ora di rianimare la bambina, ma dopo poco la mezzanotte ne è stata dichiarata la morte. Inutile la corsa d'urgenza in ambulanza verso l'ospedale Gaslini di Genova.

A seguito della segnalazione della coppia, una trentaquattrenne ed un cinquantenne genovesi, genitori di altri 5 figli, sul posto sono giunti anche le volanti della Questura per raccogliere la denuncia e la polizia scientifica incaricata ad effettuare i rilievi del caso.

Il magistrato di turno Pier Carlo Di Gennaro ha avviato le indagini per far chiarezza sull'accaduto. Il corpo della bimba è stato portato presso l'obitorio della medicina legale dell'ospedale San Martino.

Secondo le prime ricostruzioni, l'ipotesi più probabile è un caso di morte in culla, tuttavia le indagini faranno chiarezza su eventuali altre responsabilità.