Nel corso delle ultime ore una notizia è diventata virale sul web. Questa riguarda l'allarme lanciato da un sensitivo, rispetto ad un probabile cataclisma che colpirà molti paesi asiatici. Ma differentemente dalle precedenti profezie che riguardano la fine del mondo, causata dall'improbabile arrivo di Nibiru, questa prevede uno tsunami terribile che dovrebbe colpire undici paesi della costa asiatica. Il veggente, che si chiama Babu Kalayil, ha inviato addirittura una lettera al primo ministro indiano Narendra Madi, che è stata presa stranamente sul serio.

Vediamo insieme la notizia e proviamo a capire perché la profezia è stata presa tanto seriamente dall'ERRA (Earthquake Rehabilitation and Reconstruction Authority).

Un grande tsunami

Sono molte le profezie che riguardano la fine del mondo, oppure la previsione di stragi apocalittiche. Nelle scorse ore una di questa è balzata agli onori della cronaca, poiché è stata presa sul serio dal premier pakistano. Secondo Babu Kalayil, un sensitivo indiano, prima del 31 dicembre uno tsunami colpirà 11 paesi asiatici. Babu scrive al premier indiano che Cina, India, Giappone, Nepal, Indonesia e Afghanistan, verranno colpiti da uno tsunami. Ma molte testate giornalistiche come il The Express, riportano che la profezia sia stata presa sul serio in Pakistan, poiché il 6 novembre l'ERRA deciderà se attuare il protocollo SOPs (Standard Operating Procedures).

Quindi la profezia è considerata reale?

Forse no

Le notizie che circolano in rete non sono chiare su di un punto, se il governo pakistano voglia attivare le SOPs per la profezia o perché gli scienziati prevedono che un terremoto devastante sia atteso nell'oceano indiano. Ma anche se così fosse, BBC Urdu riporta che non ci sono previsioni scientifiche in grado di prevedere un terremoto più di 15 secondi prima che questo avvenga.

Ma i terremoti non sono l'unico pericolo che preoccupa l'opinione pubblica, poiché la situazione politica mondiale appare particolarmente tesa sul fronte nordcoreano, tanto da far temere lo scoppio di una Terza Guerra Mondiale. Ma se questo avvenisse dove potremmo rifugiarci? La lista degli stati più sicuri del mondo è stata pubblicata dal Global Peace Index. Non ci resta adesso nient'altro se non aspettare nuove notizie, ricordando però di rimanere sempre con i piedi per terra, senza cedere ad inutili allarmismi. A voi i commenti.