Riforma Pensioni 2013, Governo Letta: novità su tagli e rivalutazioni per il 2014 potrebbero giungere a breve con un nuovo intervento volto ad aumentare la rivalutazione fino a 2 mila euro oppure, addirittura, fino ai 90 mila euro lordi annuali. La proposta, che potrebbe apparire utopica, se si considera quanto fatto dal Governo Letta finora, è invece fondata: Angelo Rughetti del PD spiega infatti che se i soldi recuperati dalle pensioni d'oro verranno impiegati al di fuori del sistema previdenziale si rischia ancora una volta la bocciatura da parte della Corte Costituzionale.

Per la riforma pensioni 2013 del Governo Letta le novità sulle rivalutazioni potrebbero quindi verosimilmente arrivare. Fassina ha rilanciato l'idea di una rivalutazione degli assegni con adeguamento al 100% dell'inflazione per le pensioni fino a 4 volte il minimo (si passerebbe quindi, in breve, da circa 1500 a circa 2000 euro di tetto per la rivalutazione). Rughetti come detto si è spinto a parlare di "rivalutazione piena, al 100%, per tutte le pensioni sotto il limite dei 90 mila euro". La possibilità di una bocciatura nell'utilizzo dei fondi derivanti dai tagli alle pensioni d'oro per la sperimentazione del reddito minimo potrebbe effettivamente portare a un nuovo cambio di rotta da parte del Governo Letta sulla riforma pensioni 2013.

Rivalutazione fino a 2000 euro, sì o no? Proposta più volte, data per certa e poi smentita, riproposta e rismentita, alla fine potrebbe arrivare davvero nei prossimi giorni. L'ipotesi di un adeguamento al 100% per assegni sopra quattro volte il minimo, invece, al momento appare decisamente più improbabile. La verità la sapremo comunque nei giorni a venire.