Tra appelli per la flessibilità e proteste, per le pensioni con Opzione Contributivo Donne e le Pensioni per precoci e lavori usuranti tutto fermo al palo. In tanti chiedono una riforma orientata alla flessibilità che permetterebbe di andare in pensione prima, lavoratori precoci e usuranti inclusi, ma il Governo non si sbilancia per via delle coperture economiche. Nel frattempo, la possibilità di andare in pensione con l'Opzione Contributivo Donne non viene prorogata, nonostante sul lungo periodo comporti risparmi notevolissimi per lo stato. Si muoverà qualcosa in autunno?

Ecco le ultime notizie e il punto della situazione.

Pensioni con Opzione Contributivo Donne nel 2014, le novità mancano, le proteste crescono

Il comitato Opzione Donna protesta contro il mancato rinnovo della possibilità di pensionamento con opzione contributivo da parte del Governo Renzi: la proroga dei tempi per l'invio delle domande - già scaduti per alcune categorie - e dell'opzione stessa, promessa già mesi fa, non arriva e non si sa più quando potrebbe arrivare. Si tratta di una possibilità, questa delle pensioni calcolate con metodo contributivo per un'uscita anticipata dal lavoro a 57-58 anni di età e 3 mesi, che interessa un numero sempre maggiore di lavoratrici: secondo gli ultimi dati le pensioni con opzione contributivo crescono di mille al mese e nel 2014 si è già a quota 7322, con possibili pensionamenti fino a 12 mila soggetti prima della fine dell'anno.

Il Comitato Opzione Donna protesta poiché alle promesse non hanno fatto seguito i fatti (la storia infinita della previdenza in Italia), e sottolinea come la pensione anticipata con tale metodo comporti un grande risparmio, che sul lungo termine può toccare il miliardo di euro, se si considera l'aspettativa di vita INPS fino a 87 anni e la possibile uscita con assegni ridotti a 57 anni di età.

Al di là dei numeri le proteste di Dianella Maroni e del Comitato tutto appaiono più che giustificate, ma intanto dal Governo Renzi nessuna notizia.

Pensioni per lavoratori precoci e lavori usuranti nel 2014: flessibilità possibile?

Tra le maggiori novità per le pensioni 2014 di precoci e per lavori usuranti abbiamo la possibile riforma della flessibilità che permetterebbe un'uscita anticipata dal mondo del lavoro a partire dai 62 anni di età a fronte di piccole e proporzionali decurtazioni dell'assegno (del 2% per anno o poco più).

Di recente si è espresso a favore il sottosegretario all'economia Baretta e il segretario della Cisl, figure che si aggiungono alle fila dei sostenitori della flessibilità per le pensioni di lavoratori precoci, usuranti, donne e uomini, statali e privati. Insomma di una vera, organica ristrutturazione della previdenza italiana. Purtroppo il Governo Renzi, tramite Poletti e non solo, continua a ribadire che la possibile novità sulle pensioni INPS 2014 è allo studio, ma che i costi per una simile operazione sono elevati e quindi, si può facilmente leggere tra le righe, una possibile applicazione dell'idea è lontana dall'esser probabile. Quindi le novità per la pensione dei lavoratori precoci e di chi svolge mestieri usuranti sono possibili, ma non probabili.

Le ultime notizie vedono un susseguirsi di prese di posizione a favore di questa o quell'ipotesi, soprattutto nei confronti della flessibilità in uscita, ma il tempo passa e concreti passi verso la definizione di tale misure non sono ancora stati fatti. Il periodo clou, a ogni modo, sarà quello della Legge di Stabilità 2014-2015: se nulla arriverà con tale legge in questo autunno, le speranze di vedere applicate le novità nel 2014 si ridurranno veramente al minimo.