Prolifera su Facebook e Twitter la campagna "Dona il tuo profilo". Organizzata da ActionAid, nota organizzazione internazionale da sempre al fianco delle società più povere ed emarginate del mondo. Lanciata il 25 settembre e appoggiata da numerose radio italiane, l'iniziativa social, chiede a quanti hanno un profilo sui due maggiori social network mondiali, di condividere l'immagine del profilo e della copertina con le foto dell'iniziativa. Si può scegliere tra la storia di Valentina e di Ormiya.

Come aderire a "Dona il tuo profilo"

Per aderire all'iniziativa sociale "Dona il tuo profilo", basta recarsi sul sito 'donailtuoprofilo' e registrarsi.

Inserisci la tua e-mail e una password, clicca su "registrarsi". Ti appariranno due profili tra cui scegliere. Sono i volti di Ormiya e di Valentina. Leggi la loro storia e scegli quella che vuoi appoggiare. Potrai optare tra il condividere la loro storia su Facebook o Twitter, oppure, donare il profilo. Nel secondo caso, il tuo profilo cambierà con le loro immagini.

Perché nasce l'iniziativa

ActionAid è da sempre schierata affianco degli ultimi, dei poveri e di quanti non hanno voce. In Italia ha dato vita al progetto "Lavoro di squadra". Sono tanti i giovani italiani che non studiano e non lavorano: cosiddetti "inattivi". Spesso si tratta di giovani che, difronte all'impossibilità di crearsi un futuro per mancanza di lavoro, smettono di studiare e di cercare un'opportunità lavorativa.

Come Valentina, 24 anni di Torino; ora segue con altri 30 ragazzi il progetto "Lavoro di squadra". I giovani ritrovano motivazione in se stessi, seguendo uno sport di squadra. Valentina si è iscritta a danza e afferma, nel video disponibile sul sito, che sta scoprendo l'importanza del fare squadra, del lavorare insieme. Altro punto importante per lei è avere un'idea e portarla a termine.

Ormiya è una ragazza etiope di soli 10 anni. ActionAid in Etiopia ha in corso molteplici progetti. Ha già aiutato 587 donne ad aprire un'attività in proprio, dando loro un prestito. Ha avviato gruppi di sensibilizzazione tra le donne, per evitare il rito delle bambine sequestrate, costrette a sposare i sequestratori. Favorisce la scolarizzazione e costruisce pozzi d'acqua nei pressi dei villaggi.