Come abbiamo già accennato in altri articoli, la riforma delle Pensioni Renzi resterà probabilmente al palo fino a che non verrà promulgata la Legge di Stabilità (la vecchia legge finanziaria). Il motivo è sempre lo stesso, la copertura economica, e, probabilmente, occorrerà attendere il 15 ottobre. Intanto, ogni questione che è stata oggetto di dibattito in questi lunghi mesi resta sospesa: la questione degli esodati (al di là della sesta salvaguardia - il problema di come evitare "nuovi" esodati), il temperamento della riforma delle pensioni Fornero e dunque tutte le questioni connesse alla pensione anticipata, infine la proroga dell'opzione donne.

In questo articolo faremo il punto della situazione e cercheremo di capire cosa è lecito attendersi, per quanto riguarda la riforma delle pensioni Renzi, nella Legge di Stabilità.

Riforma pensioni Renzi: la questione degli esodati

Il problema degli esodati è, dal punto di vista di una riforma delle pensioni Renzi, uno dei nodi centrali. Di sicuro c'è soltanto il DDL che sancisce la sesta salvaguardia. Tale provvedimento dovrebbe approdare al Senato durante questo mese di settembre, permettendo così a circa 32mila lavoratori esodati di poter accedere alla pensione con i requisiti precedenti alla Legge Fornero. La misura, sicuramente necessaria, non risolve, però, il problema alla radice e dunque si attende con la Legge di Stabilità la risoluzione definitiva della questione.

È chiaro, comunque, che il problema degli esodati incrocia tutto il senso della riforma Fornero e dunque anche e soprattutto la questione delle pensioni anticipate.

Riforma pensioni Renzi: pensione anticipata tra flessibilità e strumenti differenziati

Anche per quanto riguarda la cosiddetta pensione anticipata, c'è grande attesa di provvedimenti correttivi che determinerebbero realmente una riforma delle pensioni targata Renzi.

Le proposte che sono state lanciate negli ultimi mesi sono parecchie. Il ministro Poletti, ad esempio, ha proposto la possibilità dell'inserimento di strumenti differenziati e coerenti con le differenti situazioni lavorative, senza però entrare in particolari o affrontare il nodo 'penalizzazioni'. Un'altra ipotesi che potrebbe rientrare nella discussione è quella formulata da Baretta e Damiano, i cosiddetti 'pensionamenti flessibili': permetter il pensionamento all'età di 62 anni e con 35 anni di contributi attraverso un sistema di penalizzazioni progressive.

Il problema riguarda però la copertura economica. Dal momento che sembra accantonata l'idea di un contributo di solidarietà sulle pensioni d'oro, è chiaro che il 'tesoretto' da investire in provvedimenti del genere sia piuttosto esiguo.

Riforma pensioni Renzi: proroga dell'opzione contributivo donne

Un'ultima questione che sarà affrontata, probabilmente, all'interno della Legge di Stabilità riguarda un altro punto chiave della possibile riforma delle pensioni Renzi: la proroga dell'opzione contributivo donne. L'esecutivo è stato protagonista di un clamoroso dietrofront a luglio, quando la proroga sembrava già fatta, a causa del pressing del Mef. Si tratterebbe di una misura che permetterebbe fino al 2018 pensionamenti anticipati con l'unica penalizzazione del calcolo dell'assegno solamente contributivo.

Insomma, tanti i nodi e tante le questioni. Questo mese di settembre, che traghetterà il governo verso la presentazione della Legge di Stabilità, sarà sicuramente decisivo per quanto riguarda la riforma delle pensioni Renzi.