L'attesa resta alta per mercoledì 3 settembre, quando verrà presentata la riforma della Scuola Renzi-Giannini. Nel nostro cammino di avvicinamento, oggi analizziamo un importante intervento di Piero Bernocchi, il portavoce nazionale dei Cobas, che ha risposto ad alcune domande sul sito Orizzonte Scuola. Una delle questioni centrali trattate riguarda ovviamente il fenomeno dei precari e, su questo punto, Bernocchi ha le idee chiare, il precariato non viene affrontato e risolto soprattutto per un motivo, perché conviene. In questo articolo commenteremo le risposte di Bernocchi sulla riforma della scuola Renzi-Giannini e cercheremo di capire quali potranno essere le mosse reali del governo.

Riforma scuola Renzi-Giannini, Bernocchi dei Cobas: taglio di un anno e aumento dell'orario

Il portavoce nazionale dei Cobas, Piero Bernocchi, appare immediatamente molto scettico nei confronti della riforma della scuola Renzi-Giannini. La sua idea è che difficilmente si tratterà di una svolta, gli annunci sono stati contraddittori e quasi a voler tastare il polso dell'opinione pubblica su una serie di questioni. I problemi maggiori che potrebbe sollevare la riforma riguardano la possibilità del taglio di un anno per i licei e l'aumento dell'orario di lavoro. Sulla prima questione, Bernocchi ritiene che difficilmente si potrà andare in quella direzione perché gli intellettuali italiani, anche se spesso troppo morbidi e silenziosi, non potranno non rivoltarsi contro un tentativo grave di squalifica del sistema dell'istruzione italiano.

Per non parlare poi che un taglio del genere produrrebbe ancora più precariato nel mondo della scuola. La seconda questione, invece, potrebbe realizzarsi e il motivo è molto concreto. Secondo Bernocchi, infatti, dato che gli stipendi degli insegnanti sono bloccati da vari anni, è possibile che essi accettino l'aumento delle ore a fronte di un aumento della retribuzione.

Comunque, non sono queste le mosse che possono risollevare il mondo della scuola.

Riforma scuola Renzi-Giannini, Bernocchi dei Cobas: 'ecco perché i precari convengono'

Ma il nodo veramente centrale per quanto riguarda la riforma della scuola Renzi-Giannini riguarda la questione dei precari. Tutto ruota intorno alla 'promessa' di assumere 100.000 precari nel prossimo triennio.

Bernocchi è molto chiaro anche su questo punto. Chiunque lavori nel comparto scuola sa bene che nel prossimo triennio sono previsti pensionamenti nel numero proprio di 90mila/100mila, dunque si tratterebbe semplicemente di un turn over generazionale travestito da manovra di assorbimento in ruolo. Ma la questione dei precari ha anche un altro risvolto. Come già accennato, secondo Bernocchi, il precariato conviene al governo e per un motivo molto semplice, un precario rispetto ad un docente di ruolo 'costa' molto meno, in quanto porta a casa uno stipendio del 30% inferiore sia per quanto riguarda i contributi sia per quanto riguarda il Tfr, un vero e proprio guadagno.

Ma la manovra sui precari all'interno della riforma della scuola Renzi-Giannini potrebbe risentire anche della sentenza della Corte Europea che 'invita' l'Italia all'assunzione dei precari.

Secondo Bernocchi, c'è poco da sperare. L'Italia - e non soltanto sulla questione della scuola - subisce procedure di infrazione da parte dell'Europa e preferisce pagare le multe piuttosto che correre ai ripari. Non resta altro che attendere domani 3 settembre per capire fino in fondo qual è la direzione che vorrà prendere la riforma della scuola Renzi-Giannini.