Mentre si avvicina la data per il voto per la Legge di Stabilità, regna ancora l'incertezza per quanto riguarda la questione Pensioni. L'attesa del voto coincide per molti cittadini italiani con la speranza di una risoluzione certa da parte del governo, mentre tanti sono ancora i dubbi, legati alle molte promesse che si spera adesso vengano mantenute.

L'attesa accomuna diverse categorie: molti italiani ripongono nella Legge di stabilità la speranza di poter avere accesso alla pensione anticipata, o di poter usufruire di proroghe, come nel caso dell'opzione contributiva riguardante la categoria delle donne.

Ma anche gli esodati aspettano con ansia, confidando in un sistema pensionistico più flessibile, cioè che tenga conto della figura del lavoratore e della condizione specifica di alcuni di essi, non solo dei numeri. La speranza di questa categoria di lavoratori rimasti senza occupazione è di poter andare finalmente in pensione superando gli scogli dellaLegge Fornero.

Le prospettive per gli esodati: APA e Quota 100

Una possibilità per gli esodati potrebbe essere legata al cosiddetto prestito pensionistico, una proposta di Giovannini del 2013, che non è mai stata del tutto accantonata e potrebbe risultare una valida alternativa. Poletti non sembra contrario a questa possibilità, infatti anche secondo il Ministro per i lavoratori con 35 anni di contributi e un'età che sia di massimo 3 anni in meno rispetto a quella richiesta potrebbe essere applicata questa modifica strutturale tanto attesa.

In termini pratici i neopensionati riceverebbero l'assegno dovuto, e raggiunti gli anni dovuti avrebbero una trattenuta del 15% al massimo per restituire il denaro che avevano ottenuto in maniera anticipata.

Questa ipotesi, definita APA (Assegno Pensionistico Anticipato) si affianca alla Quota 100 (somma dell'età anagrafica ed età contributiva), anche se su quest'ultima non sono state diffuse precisazioni circa le modalità di accesso e appare piuttosto inverosimile una sua adozione a sorpresa. In attesa del voto, che dovrebbe arrivare a metà del mese in corso, ai lavoratori italiani non resta che confidare in una risoluzione concreta da parte del Governo Renzi.