Nella relazione conclusiva al DDL di Stabilità, l'onorevole Giorgio Santini del PD ha dichiarato che non ci sono spazi di manovra aggiuntivi per la riforma pensioni 2015 all'interno del disegno di legge di stabilità. Nella conclusione, però, ha fatto importanti aperture per quanto riguarda la riforma delle governance dell'Inps e soprattutto riguardo ai cosiddetti pensionamenti flessibili per la pensione anticipata, una misura che metterebbe in discussione l'intero impianto della legge Fornero. Lo spettro è sempre il medesimo, la possibilità del referendum abrogativo e in questo senso il governo dovrebbe intervenire su alcune materie particolarmente "calde".

Riforma pensioni 2015, news oggi 11/12: trasformazione dell'Inps in 'azienda' e nuova governance

Secondo l'onorevole Santini del PD, il primo elemento di una riforma pensioni 2015 riguarda una trasformazione dell'Inps, una vera e propria rivoluzione della governance dell'istituto previdenziale. Le ultime novità rivelano come l'idea di fondo, al vaglio del governo, sarebbe quella di ridisegnare completamente le funzioni dell'Inps e di ripensarla in termini di 'azienda'. Il CDA diverrebbe, allora, decisamente più leggero e sarebbe formato soltanto da tre persone, mentre la direzione generale sarebbe affidata a una sola persona che avrebbe di fatto le funzioni di "amministratore delegato".

In più, sarebbe al vaglio la proposta di eliminare del tutto il Consiglio di Vigilanza (il CIV). Le motivazioni di una riforma così radicale dell'Inps è connessa probabilmente alla spending review e alla necessità di "ottimizzare" le risorse economiche destinate alla previdenza. Ricordiamo che soltanto alcuni giorni fa, l'OCSE ha "bacchettato" l'Italia per l'eccessivo peso sulle finanze pubbliche della spesa previdenziale.

Riforma pensioni 2015, news oggi 11/12: il ritorno della proposta Damiano sui pensionamenti flessibili

Per quanto riguarda la riforma Pensioni 2015, però, l'onorevole Santini ha parlato anche di una possibile apertura ai pensionamenti flessibili in vista di una riforma della pensione anticipata. Le discussioni in questo senso dovrebbero essere calendarizzate già a partire dal mese di gennaio e potrebbe ritornare all'ordine del giorno la proposta Damiano sulla flessibilità in uscita.

L'idea insomma sarebbe quella di rispolverare una delle proposte sicuramente più concrete e fattibili di riforma pensioni e significherebbe per alcuni un ritorno al meccanismo della pensione d'anzianità precedente alla legge Fornero: in poche parole di potrebbe andare in pensione anche con 62 anni di età e 35 anni di contributi, ma il sistema prevede ovviamente premialità e penalizzazioni. L'accesso alla pensione infatti sarebbe aperto a tutti all'interno di una fascia d'età compresa tra i 62 anni e i 70 anni, chi decide di uscire prima dal mondo del lavoro riceverà penalizzazioni (fino all'8% per chi ha "soltanto" 62 anni), mentre chi decide di restare al lavoro riceverà delle premialità (fino all'8% per chi uscirà al compimento dei 70 anni di età).

È chiaro che aleggia lo spettro del referendum abrogativo della legge Fornero e in questo senso è possibile che il governo Renzi decida di mettere mano ad una vera e propria riforma pensioni 2015 che sia strutturale e metta in discussione gli "eccessi" dell'attuale normativa.

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