Le ultime notizie Scuola, ad oggi, mercoledì 23 novembre, riportano l'attacco lanciato dal Vice presidente della Camera, Luigi Di Maio, al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in merito al referendum costituzionale. In particolar modo, è l'improvvisa 'riscoperta' del mondo scolastico da parte del premier a non essere andata giù all'esponente grillino: in effetti, Renzi, in queste ultime settimane pre referendum, ha cercato di riavvicinarsi, in modo particolare, al personale docente, quello bistrattato dal piano straordinario mobilità e quello umiliato dall'esclusione assunzionale.

Ultime news scuola, mercoledì 23 novembre 2016: Di Maio attacca Renzi 'Il mondo della scuola è nero'

Il primo ministro ha recitato più volte il 'mea culpa': 'Sulla scuola, qualcosa non ha funzionato, per riuscire a fare arrabbiare tutti bisogna essere proprio bravi', ha continuato a ripetere Renzi, promettendo di adoperarsi affinchè gli errori commessi in fase di applicazione della 'Sua' riforma, vengano sanati al più presto.

Partono proprio da qui le ragioni dell'attacco dell'onorevole Luigi Di Maio: 'Il mondo della scuola è nero con questo governo - denuncia il Vice Presidente della Camera - Renzi continua ad accumulare conferenze e ad annunciare proclami: in televisione può mentire, ma alla scuola no'.

Questo il messaggio lanciato attraverso un tweet, accompagnato dall'ormai inseparabile hashtag #iodicono.

Renzi e il referendum 4 dicembre: tentativo estremo di recuperare consensi

In un altro tweet, Di Maio descrive la 'scuola al tempo di Renzi e del ministro Giannini', denunciando il fatto che il governo investa 'briciole per la sicurezza scolastica' mentre fanno pagare il contributo.

L'onorevole pentastellato si riferisce, ovviamente, al contributo 'volontario' che le famiglie sono costrette a pagare per sopperire alla mancanza di fondi nelle scuole: per la verità, questa prassi, come sottolinea anche il sito specializzato Tecnica della Scuola, non è stata introdotta dal governo Renzi ma si è instaurata nell'ultimo decennio.

In ogni caso, resta il tentativo, da parte del governo, di convincere il personale scolastico a tornare indietro sui propri passi e ad accettare la riforma costituzionale attraverso il SI al referendum del prossimo 4 dicembre. A giudicare, però, da quanto si legge sulle reti social, Renzi ha deciso di chiudere le stalle quando ormai i buoi sono scappati...già da parecchio tempo...