I decreti attuativi che il Governo Gentiloni sta ultimando sono in dirittura di arrivo. Si tratta dei Dpcm che dovrebbero essere pronti entro il due marzo e che darebbero attuazione alle misure in materia pensionistica contenute nella nuova Legge di Bilancio.

Pronto l'avvio della Fase 2

Dopo si darà il via all'accordo siglato lo scorso settembre a Palazzo Chigi, la cosiddetta Fase 2 che potrebbe partire nel 2018. Si tratta di un altro passo fondamentale per le parti sociali che tuttora sono impegnati nel confronto con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti volto a discutere i nuovi interventi previdenziali e le modalità di accesso ai benefici.

Al centro del dibattito, infatti, c'è ancora il delicato nodo dei lavoratori precoci che non riescono ad accedere alla pensione anticipata per via delle restrizioni imposte dalla manovra. Le parti sociali, inoltre, si concentrano anche sull'attuazione dell'anticipo pensionistico e dell'Ape Sociale, sulla riduzione dei requisiti contributivi per i lavoratori precoci, sulla revisione dei criteri di anticipo pensionistico e sulle modalità semplificate di adempimenti agli obblighi.

Tito Boeri: 'pensare anche ai giovani'

Sono questi, infatti, i Dpcm previsti per il 2 marzo che daranno attuazione alle norme pensionistiche in modo tale da far decollare le misure a partire dal prossimo maggio 2017. Come anticipato dal Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri nella trasmissione "Presa Diretta", si dovrà dare spazio alla Fase 2 che dovrebbe concentrarsi maggiormente sul noto problema della disoccupazione dei giovani.

Nel mirino delle parti sociali ci sarà anche la defiscalizzazione della previdenza integrativa al fine di garantire una maggiore equità e flessibilità. Di sicuro Cgil, Cisl e Uil non si fermeranno a questo argomento. Difatti, chiederanno anche l'introduzione di una pensione contributiva di garanzia e la revisione della previdenza complementare con maggiore riguardo al futuro pensionistico delle giovani generazioni che molto spesso svolgono lavori discontinui.