È in fase d'apertura il confronto tanto atteso fra Governo e sindacati che si dovrebbe incentrare maggiormente sulle misure inserite nella Legge di Bilancio 2017: Ape e Quota 41, infatti, saranno i punti cardine su cui le parti sociali apriranno il dibattito con lo scopo di far partire le misure dal prossimo maggio 2017.

Si attende il confronto per chiarire Ape e Quota 41

L'incontro si terrà martedì 21 febbraio nella sede del Ministero del Lavoro dove potrebbero essere ripresi i temi più caldi del momento. Si tratta di alcune sviste da parte del legislatore che molto probabilmente avrebbero portato ad alcune storture delle norme in materia previdenziale.

Una cosa non molto gradita da migliaia di lavoratori precoci che hanno dovuto fare i conti con la norma che ha esteso il beneficio di Quota 41 solo ad una platea ristretta di beneficiari. Il tavolo di confronto servirà anche a dicutere le modalità di accesso ai benefici e i requisiti necessari per fruire delle misure.

Dopo, si dovrebbe riaprire anche la Fase 2 del confronto che, invece, dovrebbe incentrarsi sulle questioni rimaste irrisolte con l'entrata in vigore della nuova Legge di Stabilità. Tra gli argomenti delicati su cui si pronunceranno le parti sociali, infatti, ci sarà quello dedicato alla previdenza complementare e alle nuove generazioni che svolgendo spesso attività lavorative discontinue rimangono penalizzati dal sistema contributivo.

Anticipo di mercato e Ape social sul tavolo di confronto

Misura-chiave per i lavoratori del settore pubblico e privato è l'anticipo di mercato, una misura in via sperimentale fino al 2017 che consentirebbe loro di anticipare l'uscita attraverso un prestito erogato dall'Inps con l'ausilio delle banche da restituire al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Per accedere all'Ape volontario, invece, occorrono almeno 63 anni di età anagrafica e 20 anni di contributi ma il lavoratore non dovrà trovarsi a non più di tre anni e sette mesi dai requisiti per la pensione di vecchiaia. Anche l'Ape Sociale potrebbe rivelarsi un provvedimento utile anche se riservato solo ad alcune categorie più svantaggiate, ovvero, disoccupati, lavoratori usuranti, invalidi e caregivers che, potranno accedere qualora siano in possesso dei requisiti previsti, anche alla pensione anticipata con Quota 41.

Il confronto fra Governo e sindacati rappresenta sicuramente un'altra tappa fondamentale ma occorrerà attendere i decreti che daranno attuazione alle misure pensionistiche.