È ben noto che le Pensioni in Italia difficilmente consentono uno stile di vita dignitoso e quindi sono moltissimi gli italiani che scelgono di andare a vivere all’estero una volta maturati gli anni della pensione, creando però una fuga di capitali non indifferente. In Commissione lavoro della Camera il presidente dell’Inps Tito Boeri ha fatto sapere che nel 2016 l’Istituto nazionale di previdenza sociale ha liquidato 373.000 pensioni ad italiani residenti in 160 nazioni estere. Il dato più preoccupante è emerso dalla quattordicesima di luglio 2017, che è costata assegni fino a 1.500 euro che sono aumentati del 131% rispetto all’anno scorso.

I soldi per le pensioni che vanno via dall’Italia

I pensionati italiani non costano niente ai paesi esteri che li ospitano, tuttavia sottraggono ingenti capitali all’Italia. Il presidente dell’Inps ha sottolineato che i soldi per le pensioni che escono dall’Italia non hanno alcun rientro perché i pensionati all’estero non pagano tasse ed è un problema che nel lungo periodo avrà serie ripercussioni sui neopensionati. Già dal 2019 l’età pensionabile dovrebbe salire a 67 anni piuttosto che a 66 anni e 7 mesi di adesso, a causa dell’adeguamento delle aspettative di vita.

Dove vivono i pensionati italiani nel mondo

La maggior parte delle pensioni italiane erogate all’estero va in Europa con 179.639 pagamenti effettuati e 35.252 quattordicesime.

Molti pensionati vanno in America settentrionale, sono 89.396 le pensioni versate in quel paese con 11.281 quattordicesime. Le quattordicesime pagate in America meridionale nel luglio 2017 sono di più, cioè 32.103, a fronte di 36.147 pensioni totali. Facendo il conto complessivo, le pensioni pagate agli italiani all’estero sono state 355.835 e le quattordicesime 88.936, secondo quanto si può leggere sul giornale Il Tirreno che ha preso i dati dall’Ansa.

Bisogna intervenire sulle pensioni ma anche sul lavoro

La Confindustria ha fatto sapere che il governo dovrebbe puntare sui giovani e varare nuove strategie per creare occupazione. Il presidente Vincenzo Boccia ha lanciato un appello a Palazzo Chigi perché faccia un taglio al cuneo fiscale per i neoassunti di almeno tre anni, che è l’unico metodo per creare nuova occupazione tra i giovani.

La disoccupazione attualmente supera il 56% al sud Italia ed è il vero grosso problema della nazione. Secondo gli industriali le risorse devono essere distribuite in modo oculato e destinate a chi è in grado di creare opportunità di lavoro. Il segretario della Cisl Anna Maria Furlan ha sottolineato che per favorire il lavoro dei giovani si devono impegnare tutte le istituzioni economiche e sociali con investimenti pubblici in formazione, ricerca e sicurezza del territorio.