Si conclude con l'arresto dei suoi aguzzini la storia di una donna di origine rumena costretta a prostituirsi in Italia. Dapprima a Bari, poi a Taranto e infine a Gallipoli, la donna è stata minacciata e malmenata per vendere il suo corpo a 20 euro, somma della quale restavano solo 5 euro a lei per sfamarsi. La giovane donna portava ai suoi sequestratori circa 400 euro al giorno.

A ridurla in schiavitù sarebbero stati Vasile Ursaciuc e Maria Nicoleta Ferrari, coniugi rumeni che hannotratto in inganno la donna promettendole un lavoro in Italia come badante e un dignitoso stipendio da 1.000 euro.

La donna, che in Romania aveva lasciato una figlia, anche lei oggetto delle minacce dei due, ha accettato il lavoro ma, una volta giunta in Italia, non ha trovato quello che sperava. Al contrario, marito e moglie l'hanno picchiata e costretta a prostituirsi dando loro il ricavato dei suoi guadagni e lasciandole poche monete per mangiare. Le hanno tolto anche la carta d'identità per evitare che potesse scappare, cosa che una volta era riuscita a fare ma solo per tre giorni.

Dopo essersi prostituita a Bari e a Taranto, i suoi sequestratori avevano deciso di trasferirsi a Gallipolie la giovane sarebbe dovuta andare con loro ad esercitare il mestiere più antico del mondo anche nella città jonica.

Ribellatasi, la donna era riuscita a scappare e per tre giorni aveva dormito per strada nell'illusione di essersi liberata dei suoi aguzzini. I due, però, l'hanno rintracciata, nuovamente picchiata e condotta di forza a Gallipoli dove l'hanno fatta prostituire in uno sgabuzzino di un'attività commerciale.

La giovane è riuscita a raccontare tutto ai poliziotti della Questura di Taranto il 27 ottobre dello scorso anno quando, al posto di rientrare a Bari con il bus, si è fatta forza e ha denunciato quanto le stava accadendo: la giovane ha raccontato dettagliatamente quanto le era successo agli agenti di polizia, le sevizie, la prostituzione, l'inganno.

La Squadra Mobile di Bari, subito dopo la denuncia, è intervenuta per acquisire prove riguardo l'accaduto e, una volta svolte tutte le indagini del caso e appurato quanto raccontato dalla giovane donna, il Gip del Tribunale di Bari, il dottor Sergio Di Paola ha disposto la misura cautelare in carcere per la coppia.

Dei due, però, nel frattempo si era persa ogni traccia. Sono stati ritrovati ieri, in tarda serata, grazie all'ausilio degli agenti del Commissariato di Gallipoli. Gli aguzzini della giovane sono stati arrestati e il suo incubo si è finalmente concluso.