Marco Benedetti, ex Presidente del Sistema Bibliotecario della Provincia di Milano, stringe virtualmente la mano al collega Flavio Polano, omologo della Provincia di Lecco sui temiriguardanti la mancanza di finanziamenti nei confronti della cultura. Oramai definitivamente sotto collasso, il funzionamento delle Biblioteche provinciali italiane è in crisi e pronto a cessare. Lo stesso Benedetti lancia un monito verso il Governo attuale per il suo lassismo nei confronti dei trasferimenti economici utili per la sopravvivenza di molte Biblioteche Provinciali del Bel Paese.

Lo stato di abbandono

L'ex Presidente, attraverso una lettera aperta,denuncia lo stato di abbandono in cui versano molte Biblioteche provinciali. Lo stesso Benedetti se la prende con tutti. A partire da Del Rio. Ecco le dichiarazioni: 'Il Ministro Del Rio non ha abolito le province ma ha abolito il diritto dei cittadini di eleggere i propri rappresentati in provincia'. Il suo sfogo prosegue poi rivolgendo le maggiori accuse sul sistema dei tagli indiscriminati, precisando: 'Le risorse incassate dalle poche tasse provinciali, come IPT auto e l’addizionale sull’RC auto, finiscono in larga parte nelle casse dello stato centrale, così come buona parte delle imposte comunali'. Lo sfogo si conclude rivolgendosi soprattutto alla politica di Matteo Renzi la quale - secondo Benedetti - va combattuta fino in fondo per riappropriarsi di tutto quello che il Governo centrale ha tolto in questi ultimi anni a tutti i territori provinciali d'Italia, in termini di opportunità e prerogative oramai dimenticate.

Questo atto di accusa sulle negligenzedella politica verso la cultura dovrebbe indignare tutti i cittadini, dovrebbe fare riflettere molti elettorisulle vere ragionidella scarsa considerazione che gli stessi uomini che rappresentano le Istituzioni hanno nei confronti delle varie iniziative culturali. Oggi quest'ultime sono letteralmente scomparse, in ragione del denaro e dei tagli, i quali sembrano sempre più aumentare, senza avere, di contro, gli opportuni riscontri.

Ma allora dovremmo chiederci: 'chi vuole l'impoverimento culturale della nostra Italia? Sappiamo solo che laconoscenza e l'arricchimento del sapere dovrebbe nascere e svilupparsi proprio a partire dalla lettura dei Libri e la fruizione delle fonti bibliografiche dovrebbe essere la priorità che dovrebbe mettere in atto e garantire un moderno Stato democratico, come quello italiano.

Cosa succede nelle Biblioteche scolastiche?

Non solo il Governo centrale sembradimenticarsi delle biblioteche provinciali, ma anche nelle scuole pubbliche italiane avviene tutto questo. I docenti responsabili dei sistemi bibliotecari di molte scuolelamentano la scarsa considerazione che molte istituzioni riservano al sapere e allo studio attraverso la fruizione delle biblioteche scolastiche, presenti in quasi tutte le scuole pubbliche statali.

Spesso,il lavoro di questi docenti responsabili definiti anche 'bibliotecari', risulta mal retribuito e persino non riconosciuto dall'istituzione scolastica stessa. A sentire molti di questi insegnanti, dediti alla cura e alla gestione delle fonti biblioteche, la loro dedizione certosina, spesso, non viene affatto presa sul serio, addirittura si pensa che tale mansione sia un modo per evitare di lavorare seriamente.In verità - secondo quanto sostenuto da molti di loro- quasi tuttipassano intere giornate a sistemare e riporre gliingombranti volumi cartacei all'interno degli scaffali colmidi materiale librario, oramai impolverato.

Certamente questo lavoro non lo effettuano durante le ore dedicate alla didattica frontale e senza per questo pretendere un'adeguata retribuzione economica loro spettante. Insomma, la passione e la serietà professionale non viene loro riconosciuta e molti di questi bravi lavoratori, con il passare degli anni, finiscono per abbandonare questo prestigioso incarico, contribuendo all'impoverimento della cultura.