Roma. Il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, considerata l'emergenza del terremoto che ha colpito in particolare le regioni Umbria e Marche, starebbe valutando la possibilità di approvare un decreto legge per rinviare la consultazione referendaria convocata per il 4 dicembre prossimo. L'ipotesi sarebbe stata avanzata anche al capo dello Stato, Sergio Mattarella, che non avrebbe espresso parere negativo.

I tecnici del Governo starebbero elaborando il testo della disposizione di legge

La manifestazione organizzata a Roma sabato scorso a sostegno del 'Si' pare non abbia realizzato i risultati sperati in termini di presenze e quella circostanza avrebbe potuto indurre il premier ad accelerare sull'ipotesi di rinvio, supportata dai toni assunti da Renzi in occasione del suo intervento per commentare le recenti e violenti scosse: unità tra maggioranza ed opposizione, necessità che si faccia fronte comune per la ricostruzione immediata degli edifici distrutti dal Terremoto e per sostenere il 'duello' con l'Europa nell'ambito dei limiti che sono stati imposti all'Italia in tema di spesa pubblica.

L'argomento sull'Europa è condiviso dalle opposizioni che su questo elemento potrebbero assecondare Renzi.

Si tratta di indiscrezioni che, se fondate, dovrebbero trovare conferma già in settimana. Restando nel campo delle ipotesi, le opposizioni non accetterebbero mai l'idea del rinvio, pur condividendo che sull'Europa occorre aprire una seria riflessione: Movimento 5 stelle, una parte di Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Sinistra italiana potrebbero recarsi dal capo dello Stato per chiedere un suo intervento perché ritengono, a questo punto, che il rinvio sarebbe determinato dall'andamento dei sondaggi, secondo i quali il voto contrario nei confronti della riforma costituzionale sarebbe in netto vantaggio e questo costringerebbe Renzi ed il suo Governo a prendere atto della sconfitta, a prescindere dalle iniziative che egli stesso aveva annunciato in caso di sconfitta.La riunione urgente del Consiglio dei ministri, convocata per oggi, potrebbe rappresentare un passaggio importante anche su questo fronte.