È vero che ‘la piazza è del Popolo’, come recitava l’azzeccato gioco di parole divenuto slogan della manifestazione del Pd e di Matteo Renzi in favore del Si al referendum costituzionale del 4 dicembre. Ma questa volta, sabato 29 ottobre, piazza del Popolo a Roma è stata solo per metà del ‘popolo Dem’. Lo storico ‘catino’ misura, nel complesso, 16mila m2. Considerando un massimo di 4 persone al m2, la capienza di piazza del Popolo non dovrebbe superare le 62mila unità. Ma ieri, come ben visibile da chi era presente come da chi ha visto le immagini in tv, il palco è stato montato più avanti rispetto al muro del Pincio e i gazebo che chiudevano il ‘popolo renziano’ si trovavano a metà della piazza, vicino alla Fontana dei Leoni.

Dunque, non più di 15mila presenze, anche se la questura capitolina (inizialmente era stata diffusa la cifra flop di 7mila) non si sbilancia ufficialmente. Per quanto riguarda i costi, poi, 200mila euro per la ‘parte tecnica’, 16mila per il rimborso spese degli artisti, circa 750mila per il trasporto di attivisti e turisti (pullman, treni, aerei): totale 1 milione.

Spesi più di 50 euro a persona

Nonostante le generose inquadrature televisive - con riprese ravvicinate dal basso che lasciavano intendere come piazza del Popolo fosse invasa da una moltitudine di militanti muniti di drappi, vessilli e bandiere -, la realtà dei numeri della manifestazione del Pd renziano pro referendum (la sinistra del partito, Gianni Cuperlo escluso, ha infatti disertato l’appuntamento) si è rivelata abbastanza impietosa.

A chi è esperto di manifestazioni romane, infatti, sono saltati subito all’occhio gli enormi vuoti, peraltro previsti dagli organizzatori, visto il modo molto ravvicinato in cui sono stati piazzati palco e gazebo. Calcolatrice e metri quadrati disponibili alla mano, infatti, ieri in piazza del Popolo, nella migliore delle ipotesi, non potevano essere presenti più di 20mila persone, verosimilmente 10-15mila.

Una manifestazione super pubblicizzata da tutti i mass media nazionali e finanziata direttamente dalle casse del Partito Democratico che si è rivelata un mezzo buco nell’acqua, visti i circa 50 euro spesi per ogni militante trasportato a Roma allo scopo di riempirla quella piazza (1 milione di euro diviso 20mila persone fa, appunto, 50 euro).