Nel giorno della nomina di Donald Trump a quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti, con l'attenzione mediatica tutta puntata su Washington, giunge dalla Siria uno scarno comunicato stampa che rinsalda ulteriormente l'asse tra Mosca e Damasco e determina, con tutta probabilità, la vittoria politica e militare russa nell'area siriana.

Poche ore fa è stato reso pubblico il memorandum siglato dai due governi, secondo cui la Siria non solo rinnova alla Russia l'utilizzo della base di Tartus (porto siriano sito in prossimità del confine col Libano), ma amplia ulteriormente l'area a disposizione della marina militare di Mosca portando ad un massimo di undici le unità navali da combattimento che potranno essere attraccate nello scalo siriano.

Il successo diplomatico di Putin giunge nel giorno in cui Obama lascia la Casa Bianca

“La Repubblica araba di Siria ha acconsentito alla Federazione Russa sia di espandere il territorio utilizzato dalla sua flotta navale, sia di ammodernare le infrastrutture esistenti, aumentare i rifornimenti e le strutture per il personale in servizio. L'utilizzo dello scalo, inoltre, sarà a titolo gratuito”.

Il valore dell'intesa “free of charge” è di sicuro molto alto, visto che secondo molti osservatori uno degli elementi che hanno contribuito a far scoppiare la crisi siriana (nel lontano 2011) dalle ricadute tragiche e note a tutti, può essere collegata proprio alla presenza della base navale russa in Siria e al generalizzato “fastidio” occidentale derivante dalla presenza di tale casamatta nel cuore del Mediterraneo.

L'intesa, che avrà una durata di almeno 49 anni (cui se ne potranno aggiungere altri 25), prevede anche la presenza in porto di naviglio nucleare (quindi sia unità di superficie che soprattutto di profondità).

L'accordo durerà per almeno 49 anni e prevede anche l'utilizzo della base aerea di Khmeimim

Secondo quanto previsto dal memorandum, firmato mercoledì scorso e reso noto solo oggi venerdì 20 gennaio, la Russia sarà autorizzata inoltre a movimentare ogni tipo di armamento, materiale e dispositivi bellici su tutto il territorio siriano e, soprattutto, senza alcun tipo di imposta o limitazione.

L'accordo, infine, prevede che le forze armate di Mosca possano utilizzare la base aerea Khmeimim (sita nella provincia di Latakia) senza costi di sorta. “La Siria – conclude la nota –, ha autorizzato l'acquartieramento di velivoli militari russi nella base Khmeimim per tutta la durata dell'accordo”.

Appare paradossale, infine, come nel giorno in cui il Presidente statunitense Barack Obama esca dalla Casa Bianca, il Presidente russo Vladimir Putin – certamente uno dei suoi più acerrimi rivali di questi otto anni –, registri uno successo politico, militare e soprattutto strategico.