È apparso ieri sul Corriere della Sera un articolo di Adriana Bezzi il cui titolo è "Li chiamiamo farmaci generici ma sono equivalenti". Nell'articolo si parla del malinteso originato dalla errata denominazione di tali farmaci. Vengono per l'appunto definiti "generici" ma sono perfettamente equivalenti al corrispettivo di marca. La gravità del fatto risiede nell'averli chiamati generici: termine che lascia intendere che non posseggano una loro determinata specificità e questo, oltre a essere falso, ha portato una lunga serie di conseguenze negative tra cui diffidenza da parte del paziente e calo delle vendite.

La storia dei farmaci equivalenti ha inizio quando, nel 1996, viene introdotta sul mercato la ticlopidina a seguito della scadenza di un brevetto. Da allora, sempre più pazienti si sono chiesti perché avrebbero dovuto scegliere di acquistare farmaci senza logo piuttosto che quelli di marca. Il vantaggio di un costo ribassato non è mai stato percepito come fatto del tutto positivo, anzi... per molti è indice di "minor qualità" del farmaco in questione. Infatti, non si è ancora sufficientemente diffusa l'idea che questi medicinali siano per l'appunto equivalenti in termini di qualità, efficacia e sicurezza del corrispettivo di marca, nonostante sia l'AIFA ad eseguire su questi gli stessi controlli qualitativi, corrispondenti a precisi standard validi per tutta l'Europa.

Insomma, quell' "equivalente" sta a significare "valido come l'altro" e aver chiamato questi farmaci "generici" non ha mai reso loro giustizia. Il costo ridotto (di almeno il 20%) è dovuto alla scadenza del brevetto. Un brevetto riserva la produzione esclusiva di un farmaco a una sola casa farmaceutica ma quando questo scade, altre aziende possono produrre gli equivalenti del farmaco su cui prima vigeva l'esclusività.

Il brevetto ha durata di venti anni e consente di recuperare i costi sostenuti per la ricerca.

Per riassumere, i farmaci equivalenti e quelli griffati:

  • sono a base dello stesso principio attivo;
  • sono bioequivalenti (che significa efficaci in egual modo);
  • vengono sottoposti agli stessi controlli;
  • nelle loro confezioni è presente la stessa quantità di farmaco;
  • hanno identiche indicazioni e controindicazioni.