“Oggi che giorno è?” è una domanda che spesso ci poniamo e alla quale, il più delle volte, fatichiamo a dare una risposta. Perdere la condizione del tempo, dunque, non sapere più se è martedì, mercoledì o giovedì: è una perdita di "orientamento" nel contosettimanalemolto frequente. Capita ad oltre un terzo delle persone e non dipende dalla memoria o dall’età. Perché, dunque, si sbaglia continuamente giorno della settimana? Ce lo spiega uno studio.

Una ricerca inglese, pubblicata sulla rivista internazionale PLoS ONE, spiega il motivo per il quale è così facile sbagliaree, quindi, confondere i giorni infrasettimanali.

Ne è risultato, infatti, che due giorni della settimana in particolare sono poco confondibili poiché entrambi rappresentano, nella nostra mente, sensi differenti. Il problema principale sta di fatto nel secondo, terzo e quarto giorno settimanale e cioè in quelli che si ripetono allo stesso modo (per intendersi, martedì, mercoledì, giovedì).

I ricercatori, infatti, hanno condotto i propri studi su un gruppo di partecipanti volontari, ai quali sono state poste alcune domande, del tipo: “a cosa associ il lunedì?” o “che ruolo ha il venerdì?”. Questi hanno risposto che il lunedì è legato alla parola “stancante” e “noioso”; mentre il venerdì alle parole “partenza” e “libertà”.

Dunque, il motivo per cui ci si domanda “che giorno della settimana è oggi?” sta nel fatto che tutto dipende dal modo in cui si rappresenta il tradizionale ciclo della nostra vita, costituito su sette giorni.

Il lunedì e il venerdì rappresentano identità differenti, quindi: il primo è legato a termini negativi rispetto al secondo, poiché sta a significare l’inizio della settimana; al contrario, il secondo suscita idee positive, in quanto precede il weekend. Gli altri giorni, invece, si confondono tra loro perché infrasettimanali e, quindi, uguali tra loro, ossia monotoni e continuativi nello svolgere compiti, attività, mansioni o impegni.

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