Secondo quanto riportato dai risultati di una ricerca nata a Londra, una dieta ricca di zuccheri porterebbe ad una morte prematura, poiché gli zuccheri inibiscono quello che è il potenziale del nostro "gene della longevità". Quindi basterà cambiare alimentazione ed abbandonare gli zuccheri? La risposta è negativa. Gli effetti negativi degli zuccheri si protraggono nel tempo e, pur cambiando alimentazione ed iniziando a mangiare cibi sani, non è possibile arrestare il danno che è già stato causato. I test portati avanti dalla University College di Londra, e successivamente pubblicati sulla rivista intitolata "Cell Reports", sono stati effettuati su un campione di moscerini della frutta che, secondo la scienza, condividono con l'essere umano il gene della longevità.
I test ed i loro risultati
I ricercatori hanno preso in considerazione due gruppi di moscerini della frutta che, mediamente, hanno una aspettativa di vita di circa novanta giorni. Al primo gruppo è stato somministrata, nelle prime tre settimane di vita, una alimentazione a base di zuccheri, per poi passare ad una dieta più sana in cui la percentuale di zuccheri era veramente bassissima (circa il 5%). Al secondo gruppo, invece, è stata somministrata un' alimentazione sana e scarsa di zuccheri sin dall'inizio ed i risultati che ne sono venuti fuori sono stati strabilianti. Ne è venuto fuori che i moscerini appartenenti al primo gruppo, quello a cui è stata somministrata una dieta "dolce", invecchiavano più rapidamente e morivano prima rispetto agli esemplari appartenenti al secondo gruppo.
Perché gli zuccheri sono pericolosi?
Gli esperti, a livello molecolare, sono riusciti a visionare gli effetti che gli zuccheri hanno nel nostro organismo e come questi, se consumati in quantità rilevanti, riescano a riprogrammare quei geni considerati importanti per la nostra longevità. I geni in questione vengono denominati come FOXO e svolgono un ruolo importante nella nostra vita.
Questo lascia presagire come un consumo eccessivo e prolungato di zuccheri sia in grado di apportare modifiche "maligne" al nostro organismo, aumentando i rischi di morti precoci oltre a danneggiare i meccanismi di memoria ed apprendimento del nostro cervello.