Per la prima volta, i neuroscienziati hanno individuato l'area del cervello che produce le allucinazioni uditive in molti dei pazienti affetti da schizofrenia. I ricercatori, guidati dalla professoressa Sonia Dollfus dell'Università di Caen, in Francia, sono riusciti a stimolare una precisa zona del cervello in maniera non invasiva tramite la stimolazione magnetica transcranica, conosciuta come TMS, e a migliorare i sintomi allucinatori di alcuni pazienti schizofrenici. Lo studio, condotto su una ventina di pazienti, è stato presentato alla conferenza ECNP, dedicata alla neuropsicofarmacologia, tenutasi a Parigi tra il 2 e il 5 settembre scorsi e sarà pubblicato a breve su Schizophrenia Bulletin.

Schizofrenia, allucinazioni e TMS

La schizofrenia è un disturbo psichiatrico molto grave e di lunga durata le cui cause sono tuttora sconosciute, sebbene sia probabile un notevole contributo del patrimonio genetico dell'individuo che ne è colpito. Tra i sintomi più frequenti riportati dai pazienti affetti da schizofrenia vi sono le allucinazioni. In particolare, ben il 70% dei pazienti schizofrenici riporta di "sentire voci", conosciute anche come Allucinazioni Uditive Verbali, che possono avere diverse caratterisctiche, per esempio possono essere interne o esterne, amichevoli o minacciose, costanti o saltuarie.

La TMS è una tecnica non invasiva di stimolazione cerebrale che viene utilizzata sia per scopi di ricerca sia in neurologia sia in psichiatria per agevolare il recupero dopo ictus o alleviare i sintomi della depressione.

Alcuni studi hanno suggerito che la TMS si possa adoperare anche per ridurre il fenomeno delle Allucinazioni Uditive Verbali nella schizofrenia. Tuttavia, prima d'ora mancavano ricerche affidabili e controllate sull'efficacia della TMS per trattare le Allucinazioni Uditive Verbali.

La TMS riduce le allucinazioni verbali uditive

Il gruppo di ricerca francese ha reclutato due gruppi di circa 30 pazienti schizofrenici ciascuno. Al primo gruppo è stata somministrata la TMS nella modalità "attiva", dunque efficace nello stimolare la corteccia cerebrale, mentre il secondo gruppo di pazienti è stato sottoposto a una TMS "placebo".

Nei pazienti trattati con TMS "attiva", la sonda elettromagnetica è stata indirizzata verso un'area corticale ben precisa del lobo temporale sinistro, che si sa essere coinvolta nella produzione del linguaggio parlato. In tutti i pazienti, indipendentemente dal gruppo di appartenenza, sono stati poi intervistati circa la frequenza dei sintomi allucinatori tramite una scala di valutazione standard prima del trattamento.

Dopo due settimane dal trattamento, ovvero due sessioni giornaliere di TMS erogata alla frequenza di 20 stimoli al secondo per due giorni consecutivi, i pazienti sono stati valutati di nuovo e un terzo dei pazienti trattati con TMS "attiva" ha mostrato una riduzione di più del 30% dei sintomi allucinatori, mentre soltantouno su 10 dei pazienti trattati con TMS "placebo" mostrava miglioramenti significativi.

"Il nostro è il primo studio controllato" così commenta la professoressa Sonia Dollfus "che dimostra come la in maniera non invasiva tramite la stimolazione cerebrale si possa alleviare il sintomo allucinatorio, uno dei peggiori che i pazienti schizofrenici sono costretti a subire. Inoltre, abbiamo individuato l'area a cui mirare in maniera precisa, fornendo, dunque, imoortanti informazioni sulla fisiopatologia delle allucinazioni verbali nella schizofrenia".

Naturalmente, il passo successivo per verificare ulteriormente l'efficacia del trattamento consisterà nell'applicarlo a un numero maggiore di pazienti, sempre in condizioni controllate.