Un articolo della Bbc mette in guardia coloro che stanno pensando di sottoporsi a interventi di chirurgia estetica: oltre 16 operazioni su 100 effettuate in Spagna da chirurghi estetici sarebbero finalizzate a correggere interventi estetici precedenti, che hanno prodotto difetti o sono stati effettuati con scarsa qualità. La testata inglese racconta il caso di Jerson Trujillo, un giovane colombiano che ha riportato gravi danni a seguito di un intervento di chirurgia estetica. Il ragazzo in passato si era sottoposto a diversi interventi per rendere i lineamenti del suo volto più femminili, e non aveva mai avuto problemi, e questo lo ha portato ad affidarsi con leggerezza ad un medico che quattro anni fa gli ha proposto di fare alcune iniezioni sulle guance per dargli più volume.

Il giovane si è dunque sottoposto all'intervento, senza nemmeno interessarsi a quale pratica lo avrebbero sottoposto.

L'inizio del calvario

Alcuni mesi dopo Trujillo si è rivolto ad un centro estetico per fare un trattamento idratante al viso. In questa occasione gli hanno iniettato un olio sul viso, e questo hanno scatenato una reazione avversa con la sostanza che gli era stata iniettata in precedenza. Sostanza sulla cui natura il ragazzo non era stato informato e non si era premurato di farlo. Tre mesi dopo la pelle del suo viso iniziò a indurirsi, e iniziarono a uscire granulomi al volto. Aveva un forte arrossamento con sensazione di calore. Il ragazzo pensò che gli sarebbe passato presto, ma la situazione invece di migliorare nei giorni successivi iniziò a peggiorare.

"Il mio viso era distrutto, marcio, usciva il pus e la pelle andava in putrefazione" racconta Trujillo. Oggi, a distanza di quattro anni e dopo quattro interventi riparatori, il giovane afferma di aver recuperato non più del 50-60% del suo volto. Ma sostiene di doversi sottoporre ad ulteriori due interventi.

Molte operazioni finiscono male

I dati divulgati dalla Bbc, che riporta il dato spagnolo, parlano chiaro: il 16,5% delle operazioni di chirurgia plastica vengono svolte per rimediare ai danni fatti in precedenza dalla chirurgia estetica stessa. Si tratta di oltre una operazione ogni sei. E' quanto emerge da un'inchiesta della Società spagnola di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica (SECPRE) che rende noto che solo un paziente su tre si informa in modo approfondito circa le qualifiche dei medici a cui si rivolgono.

E c'è da pensare che molti pazienti che hanno subito danni restano fuori dalla statistica citata, in quanto non si rivolgono al servizio sanitario pubblico.

In Colombia, paese di Jerson Trujillo nonché una delle nazioni dove vengono effettuati moltissimi interventi di chirurgia plastica, nel 2016 ben 30 pazienti hanno perso la vita a causa della chirurgia estetica, più del doppio delle 13 vittime registrate nell'anno precedente. Problematica anche la situazione americana, dove secondo uno studio della Scuola di Medicina della Northwestern University meno del 18% delle pubblicazioni di Instagram che promuovono interventi di chirurgia estetica sono riconducibili a chirurghi plastici con una licenza riconosciuta dall'organo ufficiale, l'American Board of Plastic Surgery.

Ci vuole prudenza

Anche se i dati in questione non riguardano il nostro paese, le raccomandazioni per chi intende sottoporsi a questo genere di operazioni sono valide ovunque. Affidarsi a professionisti di comprovata affidabilità e informarsi a fondo circa le specifiche degli interventi, come le sostanze utilizzate e le eventuali controindicazioni.