In questi giorni, come tutti gli anni, vanno di moda le "stelle cadenti". Addirittura Google ha reso omaggio al fenomeno popolare con un doodle specifico in testata di pagina. Come è noto, non si tratta effettivamente di stelle, quanto piuttosto dello "sciame meteoritico delle Perseidi", tipico della notte di San Lorenzo, tra il 10 e l'11 agosto, ma con possibili code anche nei giorni successivi; lo sciame di meteore è prodotto dai residui della disintegrazione progressiva della cometa Swift-Tuttle, le particelle della quale, scontrandosi a iper velocità con l'atmosfera terrestre, danno luogo a scie luminose di grande fascinazione. C'è chi poi le "stelle cadenti", oltre a vederle le "sente", utilizzandole come mezzo di trasmissione delle onde radio. Si tratta dei radioamatori che, in tutto il mondo, sfruttano le scie meteoriche come "transfer" ideale per scambiarsi messaggi e informazioni. "Oltre all'effetto visibile - spiega Marco Bodrone radioamatore monregalese da anni dedito a questo tipo di esperimenti - durante l'ablazione, gli atomi del meteoroide e dei gas circostanti ionizzano, creando una scia particelle cariche elettricamente che permettono fenomeni di diffusione e riflessione delle onde radio. Sfruttando queste scie possiamo condurre collegamenti normalmente impossibili da effettuare a causa della curvatura della superficie terrestre. La durata degli echi prodotti da queste scie varia da qualche frazione di secondo a qualche decina di secondi, in funzione delle frequenze usate per il collegamento, dopo di che è necessario aspettare un altro meteorite la cui vaporizzazione della superficie crei una nuova scia".


"Per condensare in un tempo così breve le informazioni da trasmettere - prosegue Bodrone - si usa un programma sviluppato appositamente dal prof. J. Taylor, radioamatore insignito del premio Nobel per la fisica. Durante questo sciame di Perseidi da Mondovì (Cuneo) abbiamo già condotto con successo molti collegamenti con diverse stazioni europee. In particolare martedì 12 agosto alle 07:27 UTC (09:27 locali) abbiamo avuto successo con una stazione Finlandese lontana 2.165 Km, pressoché la massima distanza tecnicamente raggiungibile pari a circa 2.200 Km (peraltro traguardo sfiorato già l'anno scorso) e siamo stati tra i primi a collegare una stazione attivata transitoriamente in Latvia installata apposta per condurre questi test".
La maggior parte dei collegamenti in questa modalità avviene tra i 1.000 ed i 1.700 Km, quindi superare in modo ricorrente la soglia dei 2.000 Km, pone il Centro monregalese nel novero delle stazioni più performanti in questa tecnica. Ci sono diverse altre stazioni radioamatoriali italiane molto ben attrezzate che in questo campo hanno fatto registrare dei records assoluti, ma per una piccola associazione di provincia come quella di Mondovì il livello raggiunto nelle tecniche della riflessione meteorica e della riflessione lunare (è tra le sole otto stazioni in Italia ad aver collegato una spedizione americana all'Isola Samoa, usando la luna come riflettore) è motivo di grande soddisfazione.