“Meno Rifiuti- Più Benessere in 10 mosse” : questo lo slogan di un documento condiviso con cui l'Associazione Comuni Virtuosi, Italia Nostra e Adiconsum si rivolgono direttamente al mondo della produzione e della distribuzione per sollecitare dieci azioni attuabili nel breve e medio termine per alleggerire l'impatto ambientale di imballaggi e articoli usa e getta.
L’iniziativa è stata lanciata in vista della Settimana Europea per la riduzione dei Rifiuti (17-25 novembre), un evento che mette al centro della pubblica attenzione l'esigenza di ridurre drasticamente la quantità dei rifiuti, aumentare la produzione eco-compatibile, allungare la vita dei prodotti e promuovere consumi attenti e responsabili.
Secondo le stime della Banca Mondiale, infatti, la crescita della popolazione mondiale e lo sviluppo economico dei paesi emergenti porterà nei prossimi 10-15 anni ad un raddoppio dei rifiuti solidi urbani attualmente prodotti che ammontano a 1,3 miliardi di tonnellate circa e dei relativi costi di gestione. In Italia, in particolare, nonostante il Rapporto Banca dati sulla raccolta differenziata 2011 registri come dato positivo un calo del 1,88% dei rifiuti prodotti rispetto al 2010, la gestione dei rifiuti presenta ancora grossi elementi di criticità, tanto che in Europa occupiamo il 20° posto su 27 Stati membri.
Ecco le dieci mosse proposte nel documento:
1. Sostituire tutti gli imballaggi non riciclabili;
2.
Ridurre il peso degli imballaggi con l’eliminazione dei doppi imballaggi e componenti accessori all’imballaggio superflui e mettere in commercio di prodotti iperconcentrati o allo stato solido.
3. Sostituire o eliminare negli imballaggi quelle componenti che ne impediscono o complicano il riciclaggio come le etichette sleeves e l’uso di additivi, coloranti e composti esterni.
4. Ottimizzare l’impiego dei materiali e del design dei contenitori ai fini di un riciclo efficiente.
5. Promuovere l’uso di contenitori a rendere (anche in plastica infrangibile).
6.Utilizzare ove possibile materiale riciclato per realizzare il packaging al posto di materia vergine.
7. Adottare un sistema di marcatura/etichettatura degli imballaggi che possa comunicare in modo chiaro e trasparente al consumatore il grado di riciclabilità dell’imballaggio stesso.
8. Nei punti vendita della GDO: favorire la nascita di circuiti specifici a “filiera breve” raccolta-riciclo-riprodotto, anche con sistemi a cauzione come avviene ad esempio in molte catene GDO centro europee.
9. Nei punti vendita della GDO: eliminare l’imballaggio eccessivo e ridurre il consumo di sacchetti monouso per l’ortofrutta introducendo soluzioni riutilizzabili.
10. Nei punti vendita della GDO: favorire un cambio di abitudini che spinga i cittadini consumatori al riutilizzo di contenitori portati da casa e all’adozione di prodotti con parti intercambiabili adatti all’uso multiplo in quanto unica strategia possibile ed efficace per ridurre il consumo usa e getta.