Frenare l'appetito enorme e crescente del mondo per la carne è essenziale per evitare cambiamenti climatici devastanti. Il consumo umano di carne e latticini è una delle principali cause del cambiamento climatico, ma la cosa più grave è che vi è una grande mancanza di consapevolezza pubblica e comprensione del legame tra il consumo di carne e latticini e cambiamento climatico. Le emissioni dei gas serra del settore zootecnico sono di circa il 14,5 % del totale mondiale, ben oltre le emissioni dirette del settore dei trasporti.

La domanda globale di carne e latticini, e quindi le emissioni, continuano ad aumentare

I governi sono restii a perseguire politiche o campagne per cambiare il comportamento dei consumatori, per una serie di motivi, non ultimo il timore delle possibili reazioni. La scarsa attenzione dei consumatori contribuisce alla mancanza di interesse a ricerche utili a ridurre il consumo di carne e latticini.

A sondare il terreno per primo è il Royal Institute of International Affairs ovvero Chatham House, un'organizzazione non governativa che si occupa di analizzare e promuovere la comprensione delle grandi questioni internazionali e di attualità, commissionando l'Ipsos Mori, organizzazione per ricerche di mercato, con un sondaggio on line multilingue, per esplorare l'atteggiamento del pubblico sul rapporto tra carne/consumo di latticini e cambiamento climatico/temperature in aumento.

Per frenare il cambiamento climatico bisogna aumentare il livello di consapevolezza

Il sondaggio rivela un'amara verità: la maggior parte della popolazione ha gravi lacune da colmare, in pochi i consapevoli di quanto il settore zootecnico contribuisce significativamente al cambiamento climatico. I consumatori consapevoli hanno dimostrato di essere più propensi nell'indicare la volontà di ridurre il consumo di prodotti di origine animale per obbiettivi climatici.

Ciò fa presupporre che colmare il divario di consapevolezza è un presupposto importante per cambiare i comportamenti sbagliati e preservare il nostro pianeta.

Corretta informazione per la salvaguardia del pianeta

Il sondaggio ha rivelato che il cambiamento climatico non è preminente nella scelta dei prodotti alimentari, al primo posto ci sono gusto e prezzo.

Buone notizie per quanto riguarda Brasile, Cina e India che manifestano una buona consapevolezza e considerazione, dimostrando una maggiore disponibilità a modificare il loro comportamento di consumo alimentare legato ai prodotti di origine animale per la salvaguardia del nostro pianeta.