L’incidente si è verificato presso la centrale nucleotermoelettrica francese di Flamanville, nel nord della Francia, e non costituisce rischio radiologico per l’impianto, per la popolazione e per l’Ambiente.

Questo è quanto affermato dalle autorità francesi nonché dallo stesso operatore nucleare francese EDF. La centrale è costituita da due reattori in esercizio ed uno in costruzione; l’incidente non si è sviluppato ne ha coinvolto quest’ultimo edificio.

L’accaduto può ritenersi rilevante dal punto di vista tecnico, ma non ha avuto conseguenze dal punto di vista radiologico.

EDF dichiara che l’incidente non ha avuto conseguenze radiologiche per la popolazione e per l’ambiente.

Le cause dell’incendio potrebbero essere legate al surriscaldamento di qualche componente di un generatore elettrico di emergenza, ma è solo un’ipotesi da verificare e le reali cause sono finora sconosciute. L’operatore EDF esclude il sabotaggio.

L’incendio, sviluppatosi ieri mattina presso la sala turbine della centrale, ha comportato l’intossicazione di alcuni operatori per inalazione di fumi “non radioattivi”. La sala turbine di una centrale nucleotermoelettrica è situata, infatti, fuori dalla zona controllata dell’impianto e distante dal “core” della centrale. La popolazione, grazie alle caratteristiche costruttive della centrale, non corre alcun rischio di contaminazione.

I sistemi presenti presso la sala turbine di una centrale EPR sono esenti da contaminazione grazie alle loro caratteristiche costruttive.

L’incendio è stato spento dalle squadre di emergenza della centrale intervenute tempestivamente sul posto e, seguendo le normali procedure, uno dei reattori (quello più vicino al luogo dell’incidente) è stato arrestato.

Il nucleare costituisce la fonte principale di energia per la Francia e sul territorio francese è prevista la realizzazione di altri reattori che dovrebbero nel corso del tempo sostituire gli esistenti; molti tra i reattori in esercizio raggiungeranno il “fine vita” entro il 2030.