Un comunicato rilasciato dalla NASA insieme alla NOOA's Space Weather Prediction Center, la fonte ufficiale del governo statunitense per previsioni meteorologiche spaziali, avverte che un flusso di particelle espulse dal sole sta per colpire il campo magnetico terrestre il primo gennaio del 2018.
Dopo un anno interessato dalla grande eclissi americana, nonché di altri eventi astrologici in grado di accendere l'immaginazione degli allarmisti della fine del mondo, qualcuno potrebbe già pensare al peggio.
Gli scienziati, invece, ci rassicurano che anche questa volta il nostro pianeta Terra sia al sicuro. Si tratta di un vento solare di lieve intensità, senza alcun effetto dannoso sul pianeta Terra e i suoi abitanti.
'Non sarà una tempesta eccezionale'
La NOOA pronostica una tempesta di classe G1, il livello più basso su una scala da uno a cinque, che secondo Mauro Messerotti, docente di Meteorologia dello Spazio all'Università di Trieste e ricercatore dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, " non sarà una tempesta eccezionale, perché il Sole si sta avvicinando al minimo del ciclo di 11 anni che caratterizza la sua attività".
Ogni circa 11 anni il nostro astro arriva a un cosiddetto massimo solare, climax raggiunto per l'ultima volta nel 2013-2014. In prossimità del toccare il minimo della sua attività, atteso per il 2018-2019, nella parte esterna dell'atmosfera solare si aprono delle crepe, conosciute come buchi coronali (coronary holes), dai quali sorgono raffiche veloci di vento carico di particelle energetiche. Una tale schiera di corpusculi elettrizzati si scaglierà verso la Terra il primo giorno del 2018, quasi come se la stella che ci alimenta la vita volesse festeggiare insieme a noi l'arrivo del nuovo anno.
Cosa dice la Nasa
I timori ci sono e alcuni cittadini americani li hanno espressi immediatamente. In risposta, gli esperti Nasa hanno negato con estrema chiarezza che un bagliore solare, sia anche uno gigantesco, possa emettere abbastanza energia da distruggere la Terra.
Inoltre la Nasa, come anche il dottor Masseretti, informa che la tempesta magnetica interesserà soltanto le alte latitudini polari, escludendo la possibilità di estendersi nelle nostra area.
I possibili effetti collaterali dello sciame magnetico
I flussi di particelle potrebbero, invece, alterare l' atmosfera superiore, creando interruzioni dei segnali GPS, malfunzionamenti dei satelliti oppure fluttuazioni dei trasformatori nelle reti elettriche. Ma tali fenomeni, dicono gli scienziati, non potranno creare disturbi più di un uragano terrestre e, in ogni caso, si possano verificare solo nelle aree colpite della tempesta, ossia il Polo Nord e il Polo Sud.
Quindi, niente paura, non rientrate di corsa dalle vacanze, non cancellate le prenotazioni per la festa di capodanno.
L'effetto più notevole di questo evento cosmico sara l'ineffabile spettacolo delle aurore boreali che le particelle cariche di energia solare dipingeranno sui cieli artici nella notte di San Silvestro più splendente che mai. Intanto non ci resta che aspettare nuove notizie dal campo della scienza .