Di recente abbiamo parlato della recente invasione delle cimici asiatiche, che stanno danneggiando molte coltivazioni italiane oltre a penetrare nelle case rendendo la vita domestica un po' più difficile. Dati i danni economici che potrebbero generare, visto che nel nostro ambiente non hanno antagonisti naturali, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha approvato la sperimentazione della cosiddetta "samurai wasp", cioè la "vespa samurai", per contrastare appunto la cimice asiatica.
La decisione del ministro Centinaio
A riportare la notizia di questa nuova sperimentazione è stata la rivista "AgriFoodToday", la quale riferisce che il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali avrebbe incaricato il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria ad introdurre nel nostro ambiente la vespa samurai esclusivamente in condizioni in quarantena e per soli motivi di studio.
Questa specie, anch'essa proveniente dalla Cina, dovrebbe essere estremamente efficace nel contrastare il parassita che sta invadendo le nostre coltivazioni.
Almeno questo è quanto ha affermato il Ministro delle Politiche Agricole, Marco Centinaio, durante un "question time" al Senato della Repubblica proprio sulla incontrollata e pericolosa (per la nostra agricoltura) proliferazione delle cimici asiatiche.
Un problema burocratico
Durante il question time al Senato, il ministro Marco Centinaio ha fatto presente che prima di introdurre diffusamente la vespa samurai nel nostro Ambiente è necessario risolve le problematiche politico - legali legate all'introduzione sul territorio nazionale di specie animali non autoctone.
Proprio per questi motivi il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria è stato autorizzato anche a proseguire le ricerche su tutti gli insetti autoctoni, nella speranza di trovare un antagonista naturale delle cimice asiatica senza la necessità di introdurre la vespa samurai.
Per completezza d'informazione ricordiamo che la cimice asiatica, meglio detta cimice marmorata, è originaria dell'Asia orientale e fu avvistata per la prima volta nel continente europeo nel 2004.
La sua elevata capacità di adattarsi a nuovi habitat naturali e ambienti ha favorito la sua diffusione nel nostro Paese. Per questo motivo, secondo il Ministro Centinaio, è necessaria come misura di regolare profilassi un'opera di monitoraggio regolare delle aziende agricole e delle loro coltivazioni agricole. Il ministro Centinaio non nasconde che il successo contro questa invasione non è assicurato dall'esclusivo utilizzo di trattamenti chimici, soprattutto a causa dell'elevata mobilità della cimice marmorata asiatica sulle varie colture disponibile nelle nostre campagne. Questo dovrebbe essere fatto sul territorio di tutte le Regioni interessate a cura del comitato fitosanitario nominato dal Consiglio per la Ricerca in Agricoltura.