La ricerca per riportare in vita la tigre della Tasmania, nota anche come tilacino, ha visto recentemente significativi progressi guidati da scienziati dell'Università di Melbourne e della società americana Colossal Biosciences, che annovera tra i suoi sostenitori Leonardo DiCaprio, Paris Hilton e persino la CIA. Questi ricercatori, in collaborazione dal 2022, stanno usando tecniche di recupero e analisi del DNA per tentare la clonazione di questo marsupiale, considerato estinto dal 1936.

Secondo Andrew Pask, ricercatore a capo del Thylacine Integrated Genomic Restoration Research Lab (TIGRR), "la tecnologia è ormai sufficientemente avanzata da rendere possibile ciò che una volta era considerato fantascienza".

Il loro obiettivo è comprendere meglio il genoma del tilacino per esplorare le potenzialità di riportarlo in vita e reintrodurlo nell'ambiente naturale della Tasmania, sperando di ripristinare un equilibrio ecologico perso con la sua estinzione. Pask ha raccolto 15 milioni di dollari per un progetto di de-estinzione che ricorda Jurassic Park.

Il racconto della trasmissione “60 Minutes”

Il programma televisivo "60 Minutes" dell'emittente americana CBS ha messo in luce gli sforzi della scienza e ricercatori nell'ambito della clonazione della tigre della Tasmania.

Attraverso interviste e reportage, il programma esamina le tecniche di laboratorio usate per tentare di riportare in vita il tilacino, evidenziando sia le promesse che i dilemmi etici di tali pratiche. La trasmissione è anche un importante punto di partenza per stimolare un dibattito più ampio sulla clonazione e sulle sue implicazioni.

Le tecniche discusse includono l'estrazione e l'amplificazione del DNA antico, con lo scopo di inserirlo in ovociti di specie simili per tentare la creazione di embrioni.

Controversie sulla possibile sopravvivenza in natura

La possibilità che la tigre della Tasmania possa ancora esistere in natura continua a essere un importante tema di dibattito.

Negli ultimi anni, sono stati registrati diversi avvistamenti in aree remote della Tasmania, da parte di escursionisti e fotografi che hanno sostenuto di aver visto animali che ricordano il tilacino. Questi rapporti, tuttavia, non hanno ancora prodotto prove concrete a causa della difficoltà nel tracciare questi marsupiali. Adrian "Richo" Richardson, un ex militare in pensione, da oltre 30 anni esplora le foreste della Tasmania nella speranza di avvistare un esemplare in vita: nel 2017 aveva pubblicato alcuni video, affermando che si trattasse dell’animale. Tuttavia le immagini non sono molto nitide ed è difficile capire se si tratti di un tilacino. Ai tempi del presunto avvistamento Nick Mooney aveva detto che c’era il 30% di possibilità che l’animale fosse una tigre della Tasmania.

La storia del tilacino: ucciso dall’uomo e da nuove malattie

La tigre della Tasmania era un marsupiale carnivoro originario dell'Australia, della Tasmania e della Nuova Guinea. Caratterizzato da una corporatura snella, una pelliccia striata e una larga apertura della bocca, il tilacino ricordava nell'aspetto un grande cane con strisce simili a quelle di una tigre, da cui il nome. Si è estinto principalmente a causa della caccia intensiva, incoraggiata dai premi governativi, poiché era considerato una minaccia per le greggi di pecore. Contribuirono all'estinzione anche la distruzione del suo habitat naturale e le malattie portate dagli animali domestici. L'ultimo esemplare conosciuto morì in cattività nel 1936 nello zoo di Hobart, in Tasmania.

Secondo il National Museum Australia, ai tempi dei primi insediamenti europei nel continente, alla fine del 1700, si contavano circa 5.000 esemplari.

L'impegno di Leonardo DiCaprio nella conservazione

Leonardo DiCaprio ha sostenuto concretamente la ricerca sulla clonazione della tigre della Tasmania attraverso donazioni significative al Thylacine Integrated Genomic Restoration Research Lab (TIGRR). I fondi forniti dall'attore sono stati usati per finanziare l'acquisto di attrezzature all'avanguardia e per sostenere le spese delle spedizioni sul campo necessarie a raccogliere campioni biologici. DiCaprio lavora da anni con la sua fondazione Re:wild per sostenere il progetto di rinascita del tilacino, con un finanziamento alla società americana di ricerca Colossal Biosciences.

L’attore è particolarmente coinvolto nella lotta ai cambiamenti climatici e in passato ha collaborato con le Nazioni Unite e con il World Wildlife Fund.

Il dibattito sulla de-estinzione e il futuro della biodiversità

La de-estinzione, processo di cui la rinascita del tilacino è un esempio emblematico, sta diventando un tema sempre più discusso nel campo della conservazione. Secondo un articolo di Vox, aziende come Colossal Biosciences stanno esplorando la possibilità di riportare in vita specie come il mammut lanoso e il dodo, usando tecnologie di editing genetico simili a quelle impiegate per il tilacino. Gli scienziati devono considerare non solo se possiamo tecnicamente riportare queste specie alla vita, ma anche se dovremmo, dati gli impatti potenziali sugli ecosistemi e le dinamiche di conservazione esistenti.

Le preoccupazioni principali riguardano le implicazioni di reintrodurre specie in ambienti che potrebbero essere cambiati significativamente da quando queste specie si sono estinte. Inoltre, c'è il rischio che la de-estinzione possa distogliere attenzione e risorse dalla protezione delle specie attualmente minacciate di estinzione. Nonostante questi timori, i sostenitori della de-estinzione argomentano che questa tecnologia potrebbe offrire metodi innovativi per ripristinare ecosistemi danneggiati e promuovere la biodiversità.