L'Italia come al solito è divisa in due Nord e Sud, ma questo divario diventa una voragine se si pensa alle assicurazioni delle auto, la cosiddetta RCA. Infatti a causa dei soliti furbetti che al Sud la fanno da padrone, i cittadini onesti pagano il doppio e a volte anche il triplo per avere lo stesso servizio di un cittadino di Rivisondoli o Cremona e andando al Sud in una città come Caivano (NA). Ma vi sembra possibile che il pagamento di un servizio obbligatorio possa dipendere da pochi noti o dalle speculazioni dei colossi assicurativi che sembrano farla da padrone in regine di monopolio più assoluto?
Infatti oggi con il regime della patente a punti, entrata in vigore qualche anno fa, si dovrebbe prendere ad esempio tale meccanismo per premiare i contribuenti onesti che non lucrano sulle spalle degli altri e pagano sempre e comunque nel rispetto delle regole anche se non sempre chiare. Qualche mese fa in Parlamento si è discusso di tale tema ma non è passata la legge che tendeva a equiparare un assicurato del Sud con quello di altre province italiane, meno disagiate e peraltro che pagano di meno l'RCA. La proposta che viene sempre da più cittadini onesti e che lamentano anche questa differenza che diventa sempre più differenza sociale e che finisce di allontanare sempre di più quella linea di confine immaginaria che non permette ai cittadini onesti del Sud di avere un trattamento uguale a quello di altri cittadini onesti come loro, è quella di avere una polizza unica e peraltro che premi chi fa manutenzione continua e chi rispetta il codice della strada.
Inoltre un'altra proposta è quella di poter pagare rispetto all'uso dell'auto e magari ai km percorsi e al ciclo degli stessi. Nel frattempo alcune assicurazioni si sono organizzate sulla modalità di pagamento, infatti per alcune assicurazioni si può pagare addirittura anche mensilmente come il fitto della casa o qualsiasi altro tributo del tipo mensile. Tale ultima iniziativa anche se va a vantaggio del contribuente la dice lunga sul peso di tale tassa ulteriore che ahimè pesa sempre di più sul bilancio familiare degli italiani.