"Facciamo guerra alla guerra", questo lo slogan visibile sulla finta bomba a mano in gommapiuma donata dal sindaco di Bologna Virginio Merola all'arcivescovo della città monsignor Matteo Maria Zuppi. La presentazione della 49/a marcia della pace che si terrà il 31 dicembre nel capoluogo emiliano, assume così un significato singolare e profondo per i cittadini.

Un NO alla violenza

La finta bomba omaggio del sindaco Virginio Merola all'arcivescovo, vuole simboleggiare una presa di posizione nei confronti delle popolazioni emigrate dai paesi sconvolti dalla guerra in corso.

L'arcivescovo Zuppi il significato del regalo: esso vuole far intendere, che la convivenza tra la comunità islamica e quella italiana esiste ed è presente nella città emiliana, nonostante gli scontri di ideologie per la nuova costruzione della moschea. Le regole urbanistiche e la decisione di accogliere la richiesta di costruzione spettano al comune, ma ciò non toglie che la coesistenza di diverse comunità religiose sia tangibile nel quotidiano.

Consapevolezza della guerra

L'arcivescovo afferma che, in memoria dei bombardamenti sulla città capoluogo dell'Emilia-Romagna avvenuti durante l'ultimo conflitto mondiale, non vuole più assistere alla inutile morte di civili innocenti. La Marcia della Pace, organizzata e promossa da Pax Christi, simboleggerà quindi il 31 dicembre una presa di coscienza delle violenze presenti in paesi lontano dall'Italia e avrà lo scopo di infondere un sentimento di coesistenza pacifica e serena fra popoli.

La bomba come emblema contro la guerra, l'opposto come simbolo di ribellione alla violenza. La mancanza di manifestazioni pacifiste nel quotidiano, sostiene l'arcivescovo, sarà così colmata da una Marcia per la Pace che vorrà il coinvolgimento di molti cittadini in simbolo della coesistenza civile tra i popoli di diversa religione. In memoria della città di Aleppo, tenuta sotto assedio dai ribelli dell'Isis, sabato 17 dicembre sarà inoltre spento nel pomeriggio l'albero di natale presente in piazza Nettuno a Bologna.