Un hotel che, a breve, dovrebbe ospitare 35 migranti, a Vobarno, nel Bresciano, è stato danneggiato nelle ultime ore con due molotov. L'albergo Eureka era chiuso al pubblico, in attesa dell'arrivo dei profughi, ma qualcuno ha voluto danneggiarlo, forse per intimidire il proprietario. I carabinieri hanno iniziato ad indagare sulla vicenda. Non si esclude attualmente nessuna pista, nemmeno quella dell'intimidazione. Probabilmente a qualcuno non piace l'idea che la struttura ricettiva venga utilizzata per accogliere i profughi ed ha voluto avvertire brutalmente il titolare.

E' stato proprio quest'ultimo il primo ad accorgersi delle due molotov, lanciate nel pianterreno, e a domare le fiamme.

Attesi molti profughi nel Bresciano

Valerio Ponchiardi, proprietario dell'hotel Eureka, ha provato molta paura quando ha visto quella due molotov all'interno del suo albergo ma, prontamente, ha domato l'incendio. L'uomo ha spiegato che finora non è stata siglata nessuna intesa con la Prefettura per il soggiorno dei soggetti che hanno richiesto asilo nella sua struttura. Ponchiardi è certo che le due molotov sono state scagliate all'interno dell'hotel per intimidirlo, per fargli capire che non deve accogliere assolutamente migranti. Nelle prossime ore, come ha sottolineato il prefetto Annunziato Vardè, arriveranno nel Bresciano molti profughi e forse ciò disgusta molte persone.

Intanto sulla vicenda di Vobarno indagano sia i carabinieri che gli uomini della Digos di Brescia. Il sindaco di Vobarno, Giuseppe Lancini, ha dichiarato di aver ricevuto giovedì scorso, dal prefetto, la notizia dell'arrivo di 35 profughi e che questi avrebbero soggiornato presso l'hotel Eureka.

Sindaco di Vobarno: 'La gente ha bocciato la proposta'

'La gente ha bocciato la proposta', ha detto recentemente il sindaco di Vobarno, riferendosi alla comunicazione fatta alla popolazione sull'arrivo dei migranti nel Bresciano. Il primo cittadino credeva che la gente si fosse rassegnata e, invece, ha ricevuto la brutta notizia delle due molotov lanciate nel pianterreno dell'albergo Eureka.

A Vobarno vivono attualmente 23 richiedenti asilo, migranti arrivati grazie le cooperative di Angelo Scaroni, impresario finito nel mirino della giustizia per truffa allo Stato. L'uomo avrebbe commesso illeciti nell'ambito della gestione dei profughi. Il sindaco di Vobarno, riferendosi a Scaroni, dice che aveva collocato 23 migranti in un edificio dove c'era un solo bagno: 'Come possono succedere cose così?'.