Manca pochissimo all'inizio del Mondiale e gli azzurri, dopo il successo contro il Fluminense, sono concentrati sull'esordio di sabato allo scoccare della mezzanotte contro l'Inghilterra.

Cesare Prandelli, il ct azzurro sa che non può permettersi di sbagliare, e i grattacapi, se così possiamo chiamarli, di certo non gli mancano, a partire dall'attacco dove sta tenero banco in questi giorni la questione Immobile-Balotelli.

Il ct non sembra infatti convinto della possibilità che due punte di ruolo come i due bomber di Torino e Milan possano coesistere nei suoi schemi, come ha dichiarato anche a chiare lettere dal ritiro di Mangaratiba: "Tutto è possibile - anche se - avere due punte centrali con tanti giocatori di qualità in mezzo al campo diventa una scelta forzata".

Insomma, scelte difficili attendono Cesare Prandelli, ma si sa, anche che questo è il bello del Mondiale, quello che fa di un allenatore un eroe o una vittima da sacrificare, cosa che anche Trapattoni ha sottolineato in una recente intervista.

"Trapattoni dice che l'allenatore della nazionale è un condannato a morte e non sa l'ora della sua esecuzione, ed io mi ci riconosco - spiega Prandelli in conferenza stampa - Anche perché il Trap è il prototipo di chi è sempre lì sul punto, e non è mai morto...".

Battute a parte, comunque l'Italia sta bene, e l'allenatore è fiducioso: "Abbiamo lavorato bene: i giocatori hanno benzina per arrivare fino in fondo. Ai tifosi in Italia - conclude il tecnico - posso solo dire: siamo pronti. Non ci sono più scuse, siamo alla svolta". Non resta che attendere, tra quattro giorni il campo ci mostrerà il valore reale dell'Italia.