Semmai ce ne fosse stato bisogno, quella fra la Roma e il Manchester City è stata una partita che ha evidenziato e sottolineato bruscamente il divario tecnico fra il calcio italiano e quello inglese, forse più abituato a scenari importanti come quello della Champions League. Nonostante le assenze pesanti di Yaya Touré ed Aguero, i Citizens sono riusciti a vincere all'Olimpico grazie ad un Samir Nasri in stato di grazia, uno dei tanti campioni strapagati dalla squadra inglese capace di segnare un gol e fare un assist per il secondo sigillo di Zabaleta.
Due tiri imparabili quelli effettuati dalla squadra inglese, su cui De Sanctis nulla ha potuto. I giallorossi avevano cominciato la partita con un buon assetto tattico, provando lanci interessanti per Gervinho, che però era sempre ben marcato da Clichy. Fra i duelli più interessanti, a centrocampo, ci sono da segnalare le ottime prestazioni di Nainngolan (da una parte) e Fernandinho (dall'altra). Fuori dal gioco capitan Totti, non più in grado di reggere il confronto con la velocità che certe partite riescono a produrre. Con De Rossi in panchina, la Roma ha puntato dapprima a non prenderle, nel primo tempo, e poi a creare occasioni con Ljajic, decisivo sabato nel pari col Sassuolo. Non è bastato, dato che poco a poco, nella seconda frazione, i giallorossi hanno cominciato ad abbassare il baricentro e si sono ritrovati a rincorrere gli inglesi per il campo.
Un po' come successo al Napoli l'anno scorso, la Roma saluta la Champions avendo messo in campo il cento per cento delle sue potenzialità. Rudi Garcia dovrà riconsolarsi con i sedicesimi di Europa League, a cui la Roma accederà come terza classificata del girone, dato che il Bayern ha battuto il CSKA Mosca per 3-0 affondando i russi al quarto posto in classifica.
Lunedì sono in programma i sorteggi di Champions e di Europa League, il calcio italiano avrà diverse squadre nell'ex Coppa Uefa ma la bandiera tricolore, in Champions, sarà portata solo dalla Juventus, ennesimo segnale che il calcio di casa nostra è nettamente inferiore a quello dei grandi campionati europei.