Grazie al rigore di Giampaolo Pazzini ed alla doppietta di Giacomo 'Jack' Bonaventura, il Milan ha espugnato 3-1 sabato sera l'Atleti Azzurri d'Italia, casa dell'Atalanta, concludendo con una vittoria una delle stagioni più tristi della sua storia recente. I rossoneri sono riusciti a fare addirittura peggio della scorsa annata, quando, passando da Massimiliano Allegri a Clarence Seedorf, la squadra totalizzò 57 punti ed arrivò a giocarsi l'Europa League fino all'ultima giornata del torneo.

E meno male che questa appena andata in archivio doveva essere la stagione del riscatto rossonero, iniziata in pompa magna con l'investitura a nuovo Alex Ferguson del figliol prodigo di casa Milan, quel Filippo Inzaghi autore di 126 reti in 300 partite con la maglia numero 9 del Diavolo.

Tante speranze, tante aspettative riposte sul giovane Inzaghi, 42 anni ad agosto, e reduce da appena due stagioni di gavetta tra Allievi Nazionali e Primavera del Milan. Non tutti, però, si scoprono allenatori dall'oggi al domani e né, tanto meno, diventano nel giro di pochi mesi fenomeni della panchina come, ad esempio, Pep Guardiola.

La squadra, affidata ad Inzaghi, è naufragata gradualmente dopo un discreto inizio di campionato. Da dicembre in poi, decimato dagli infortuni, il Milan ha giocato poi sempre peggio, ed ha terminato la sua stagione meritatamente al decimo posto in Serie A, a -35 dalla Juventus campione d'Italia, ed a -17 dalla zona Champions League, obiettivo minimo stagionale dichiarato.

Motivo per il quale Filippo Inzaghi è stato scaricato dalla dirigenza, e sarà sostituito da un nuovo tecnico.

Ma non è, a quanto pare, l'unica motivazione plausibile. Sono emersi infatti in queste ultime ore inquietanti retroscena dietro la brutta stagione della squadra rossonera: tra i tanti motivi del fallimento, ne spicca uno in particolare, uscito fuori dallo spogliatoio.

Ha parlato ai microfoni di 'AS' il difensore colombiano Cristian Zapata, il quale commentando il campionato dei rossoneri, ha palesemente parlato di giocatori in aperto contrasto con il tecnico. "Non so perché in questo finale di torneo non ho giocato - ha sottolineato il difensore ex Udinese -; avevo anche recuperato dall'infortunio ma a tenermi fuori sono stati problemi con l'allenatore".

Le parole di Zapata possono in qualche modo avvalorare la teoria, che serpeggia in parte della tifoseria rossonera, di uno spogliatoio schierato a maggioranza contro il tecnico Inzaghi, nonostante le ripetute smentite dell'amministratore delegato all'area sportiva, Adriano Galliani. Motivo in più, questo, per cambiare subito rotta e strategia. Ed allenatore. Con un interrogativo, però, che ronza nella testa: ma se il gruppo Milan aveva avuto scontri e diverbi anche con Allegri prima, e Seedorf poi, ed ora, a quanto sembra, anche con Inzaghi, non è che il problema principale risieda proprio nella testa dei calciatori?