A volte i sogni si avverano. Quando sei ragazzino e tiri i primi calci ad un pallone, il primo pensiero che ti frulla in testa è quello di giocare, prima o poi, in un grande club. Certo, per dirla alla Morandi, solo 'uno su mille ce la fa'. E uno di questi pochi fortunati è Matteo Darmian, il quale da qualche ora è un giocatore di uno dei più prestigiosi club a livello internazionale: il Manchester United. Certo, da qualche anno i Red Devils non sono più quelli che abbiamo imparato ad apprezzare e temere per decenni; ma una crisi è normale e ciclica.
Il terzino destro, che sa anche adattarsi a sinistra, passa alla squadra guidata dall'olandese Van Gaal per diciotto milioni. Certo, la vita è anche strana, se si considera cosa pensavano di lui gli inglesi giusto un anno fa.
La carriera di Darmian
Matteo Darmian ha iniziato subito col botto, visto che è approdato ai massimi livelli con la maglia del Milan nel 2006, collezionando però solo 4 presenze in tre anni. Poi un anno a Padova, uno a Palermo, club dove inizia a giocare di più e 'farsi le ossa'. Infine, l'approdo al Torino nel 2011, dove a poco a poco comincia a conquistare una maglia da titolare, esplodendo negli ultimi due anni collezionando ben 133 presenze e realizzando tre reti.
La sua crescita professionale la si deve soprattutto a Ventura, molto capace di valorizzare i giovani. Non a caso, tra i ringraziamenti sul suo profilo Twitter, il difensore lo ha citato, così come i tifosi e il Presidente. Anche il club granata lo ha salutato con un comunicato stampa non consueto e da 'copia-incolla', bensì scritto ad hoc.
Cosa dicevano gli inglesi di lui
Come dicono gli addetti ai lavori, Darmian, per Van Gaal, sarebbe stata la prima idea dopo aver accertato l'impossibilità di arrivare a Dani Alves (che ha rinnovato col Barça) e con Luke Shaw sul fronte opposto. Avrebbe detto: "would be an exciting proposition for United fans", tradotto: 'potrebbe essere una proposta eccitante per i tifosi dello United'.
Oggi la stampa inglese ne tesse le lodi, dando grosso risalto alla sua fisicità e alla sua duttilità tattica, eppure un anno fa, quando si giocava Italia-Inghilterra in Brasile, si domandavano in sala stampa: 'Who is Darmian?". Per loro era uno sconosciuto e si sorprendevano del fatto che contro la loro nazionale aveva annullato Denny Welbeck e messo in difficoltà Leighton Baines sulla sua corsia. L'Italia, per la cronaca, vinse 2 a 1 e il destino ha voluto che proprio quel Darmian, ritenuto un sorprendente sconosciuto, giocasse nel loro club più titolato.