I prossimi mesi saranno decisivi per il Milan non soltanto nell'ottica di un piazzamento in Europa League ma anche per i destini della società rossonera, che sta giocando un'altra partita anche sul fronte della cessione delle quote azionarie ad un gruppo cinese.

L'ipotesi Mr Bee si è affievolita negli ultimi mesi, incoraggiando le velleità di un gruppo cinese coadiuvato da un advisor statunitense che vorrebbe rilevare il pacchetto di minoranza della società di Berlusconi.

Stavolta l'acquirente cinese sembra davvero credibile e sarebbe pronto a mettere nero su bianco per rilevare le quote nelle prossime settimane, anche se la valutazione rimarrebbe sostanzialmente inferiore a quella stimata da Mr Bee nella trattativa avviata nello scorso autunno.

Secondo la cordata cinese il valore totale delle azioni del Milan è di 700 milioni di euro e non un miliardo.

L'intervista a Galatioto

La Gazzetta dello Sport ha confermato che il possibile acquirente del Milanè ancora un nome top secret ma che è stato reso noto il nome dell'advisor che sta curando la trattativa per la cessione delle quote. E' l'italo-americano Salvatore Galatioto, che in passato ha ricoperto incarichi di prestigio nella Lehmann Brothers e che attualmente dirige la Galatioto Sports Partners, che opera nell'ambito del trasferimento di club professionisti dello sport mondiale.Una società che ha curato gli interessi dei gruppi che hanno acquisito recentemente i Golden State Warriors.

Nel corso di una intervista rilasciata alla Gazzetta, l'advisor Galatioto ha confermato il proprio ruolo nella trattativa che porterà le azioni di minoranza ad una ricca società cinese: 'Abbiamo scelto il Milan perchè si tratta di un club conosciuto in tutto il mondo, altrimenti non ci saremmo mossi'. Non ha voluto fare il nome dell'imprenditore cinese, ma ha voluto anticipare che si tratta di un acquirente 'ambizioso', 'molto interessato al Milan' e che ha in mente grandi progetti per il futuro del club.

'Potremmo chiudere in sei-otto settimane - ha rivelato Galatioto - siamo a buon punto, ma è sempre meglio non sbilanciarsi'.