Clarence Seedorf, dal suo esonero dal ruolo di allenatore del Milan a fine campionato 2013/2014, non ha mai potuto rilasciare delle dichiarazioni in quanto sotto contratto con la società rossonera fino a Giugno 2016. Non gli bastò una media di 2 punti a partita per guadagnare la riconferma: troppo forti gli attriti con i vertici della società.

Da allora, è forse la prima volta che Seedorf si lascia andare a dichiarazioni complete sulla sua ex squadra, dove ha vinto praticamente tutto e grazie alla quale è riuscito ad affermarsi come uno dei migliori centrocampisti del panorama mondiale.

Seedorf: "Ai giovani va permesso di sbagliare, bisogna gestirli"

L'ex calciatore del Milan, che ha vestito la maglia rossonera per 10 anni, nonchè allenatore per 6 mesi, succedendo all'esonerato Allegri, ha concesso un'intervista a "La Stampa" in cui ha esternato tutte le sue impressioni sul Milan di Vincenzo Montella e sul momento difficile che la squadra rossonera sta attraversando. Seedorf, che non sembra essersi lasciato molto bene con i vertici della società rossonera, non ha, di fatto, mancato di tirare qualche frecciatina.

Le prime battute riguardano il Milan di oggi. In particolar modo, Seedorf elogia i giovani di Montella: "Sono brillanti. A loro, però, va concesso il diritto di poter sbagliare, di poter cadere e poi anche di crescere e rialzarsi".

"Una grande squadra" - ha però specificato l'ex calciatore olandese - "non può basarsi interamente sui giovani, perché la loro caratteristica tipica è quella di avere alti e bassi. Non possono fungere da motore. O almeno non in una società come il Milan".

Seedorf parla poi delle differenze tra il calcio di oggi e quello della sua epoca: "Il calcio è cambiato, oggi non importa quanto tu sappia giocare a calcio.

C'è molta più pressione e per fronteggiarla devi avere esperienza".

Infine, una chiosa sull'eventuale passaggio di proprietà del Milan da Silvio Berlusconi ai gruppi cinesi: "Il Milan esisteva prima di Berlusconi ed esisterà dopo. L'anima di una squadra deriva dai tifosi e quelli restano, mi pare. I cinesi buttano un sacco di soldi ma hanno un obiettivo chiaro e concreto"