Insieme stanno rivoluzionando il Milan. L'amministratore delegato Marco Fassone e il direttore sportivo Massimiliano Mirabelli stanno facendo sognare i tifosi rossoneri con i loro ripetuti colpi in sede di Calciomercato. Dopo l'arrivo di giocatori del calibro di Bonucci, Biglia, Musacchio, Kessié, Conti, Rodriguez e André Silva, il duo dirigenziale sembra essere pronto a sfornare un ultimo grande acquisto in attacco.

Oltre al nome di Kalinic, accostato con sempre maggiore insistenza al club di via Aldo Rossi, le piste calde sono quelle di Andrea Belotti e Pierre-Emerick Aubameyang.

Intanto, intervistato dal settimanale 'Sportweek', il neo direttore sportivo del Milan ha voluto parlare a 360° della società rossonera e di questa strepitosa sessione di mercato. Non è mancata neppure quella che sembrerebbe essere una frecciatina alla precedente gestione. Di seguito, tutte le parole del ds rossonero.

Ultime news Milan, Mirabelli si racconta

L'intervista rivolta a Mirabelli da 'Sportweek' ha visto il dirigente di calcio calabrese toccare più temi.

Uno dei più interessanti è legato alla trasparenza nei confronti dei tifosi e al nuovo modus operandi dei rossoneri sul mercato: "L'impegno che abbiamo assunto con il closing è quello di essere trasparenti con i tifosi e con tutto l'ambiente Milan. Cerchiamo di utilizzare i social per spiegare in maniera chiara come abbiamo deciso di muoverci e perchè. Stiamo facendo tutto alla luce del sole e i tifosi non possono che sorridere di questo. Adesso, le trattative si fanno a 'Casa Milan', non negli alberghi o nei ristoranti - prosegue il neo ds rossonero, in quella che sembra essere una stoccata all'ex ad Adriano Galliani - Quando ci siamo insediati, dirigenti e procuratori non conoscevano neppure l'indirizzo della nostra sede".

Sul nuovo modo di lavorare del Milan: "Non è mia intenzione fare paragoni, magari prima era giusto quello che si faceva e adesso sbagliato. Quello che posso dire è che noi vogliamo eventualmente sbagliare dopo aver visto coi nostri occhi. Questo si traduce - aggiunge Mirabelli - nel visionare più e più volte un calciatore prima di decidere se intavolare una trattativa. Solo dopo aver fatto ciò, chiedo chi detiene la procura di quel determinato giocatore. L'agente fa il suo lavoro e il ds fa il suo, sono due ruoli ben distinti". Infine, conclude con una battuta su Raiola: "Porterei Raiola a cena e pagherei io. E se proprio vuole saperlo (rivolgendosi al giornalista autore dell'intervista, ndr) non è quello che mi fa arrabbiare di più. Di recente, ho litigato di brutto con Pagliari, procuratore di Felicioli. Fortunatamente, si è risolto tutto una volta che il nostro giovane è passato al Verona".