La nazionale italiana non parteciperà ai mondiali in Russia del 2018. Dopo la tragica serata di ieri, è iniziato il processo per capire di chi è stata la colpa del tragico epilogo dell'era Ventura. In tanti attribuiscono la colpa allo stesso allenatore, per non esser riuscito a trovare, fino all'ultima gara valida, una soluzione di squadra giusta da mettere in campo. In tanti hanno anche intravisto, nel percorso di Ventura, una spaccatura tra calciatori definiti "senator" e le idee tecniche del mister, come anche evidenziato dalle immagini tv che inquadravano un De Rossi contrariato dalla scelta del tecnico, che preferiva inserire un centrocampista piuttosto che un ulteriore attaccante (Insigne).
Ma la colpa è solo di Ventura?
Il mister Ventura, che in conferenza stampa ha chiesto pubblicamente scusa per i risultati tecnici ottenuti, probabilmente non è il solo responsabile della disfatta calcistica azzurra.
Dietro i negativi risultati degli ultimi anni, è evidente che vi è stata una cattiva gestione dei vivai italiani, da cui spesso emergono giovani talenti, ai quali però, troppo spesso, vengono preferiti calciatori stranieri, ritenuti più pronti ed affidabili per il nostro torneo. Si finisce, a causa di questo atteggiamento, con il trascurare e non dare coraggio e motivazioni a chi ha le qualità ma, causa panchine e tribune, non riesce a metterle in mostra. Ed ecco che, inevitabilmente, si ritorna a parlare di valorizzazione dei giovani di casa nostra, a partire dalle società, che dovrebbero fidarsi maggiormente delle proprie " risorse ".
In tanti hanno preso di mira i vertici del calcio italiano, da Lotito a Tavecchio, ritenuti colpevoli di una scarsa dirigenza e gestione delle varie situazioni legate all' Italia calcistica.
In tanti si aspettano le dimissioni di questi interpreti, così come del mister.
Una "catastrofe" globale!
La mancata presenza dell'Italia ai mondiali in Russia significa grave perdita in ogni settore, a partire dalle Agenzie di viaggio ai settori di merchandising, pubblicitari, di ristorazione ed attrazione in genere, che probabilmente vedranno ridotte le presenze di appassionati, che di solito, durante i mondiali, affollano locali e contesti vari.
Probabilmente, cosa ancor più grave, la disfatta azzurra influenzerà anche gli stimoli dei più agguerriti appassionati di questo sport, che spesso legano le proprie giornate ad una partita di calcio, per ritrovarsi con amici e vivere momenti di puro intrattenimento e discussione. Forse qualcuno inizia a capire che non ne vale la pena di accanirsi così tanto per rimanere poi delusi, verso un universo, quello calcistico, dove girano tanti soldi, ma che spesso e volentieri, ci delude per i risultati imprevisti ed inattesi, come accaduto nelle ultime apparizioni della nostra nazionale.
La speranza futura
E' anche vero che, questa ipotesi, potrebbe essere prontamente smentita qualora i vertici del calcio italiano dimostrino, nel breve tempo, di volersi attivare per la realizzazione di un programma, seppur a lunga scadenza, ma che valorizzi i giovani talenti di casa nostra, in modo da renderli alla nazionale maggiore con maggiore consapevolezza dei propri mezzi e dell'obiettivo che vanno ad inseguire.
Gli appassionati italiani, che di solito sono sempre armati di tanta pazienza e fiducia, si aspettano risposte immediate e reazioni positive, perchè sin da domani, vogliono continuare a fare ciò che hanno sempre fatto, con amore e tanta passione ... coltivare un sogno: ritornare a vincere il Mondiale!