Davide contro Golia, Messi contro Courtois. Proprio come nel passo biblico, anche al Camp Nou è la "Pulce" a spuntarla sul gigante belga. Il primo colpo arriva dopo soli tre minuti, quando il numero 10 blaugrana scambia dapprima con Dembélé, poi con Suarez e, da posizione defilata, sulla destra, trova il varco tra le gambe del portiere ospite e lo trafigge per l'1-0 catalano

La partenza shock scuote gli uomini di Conte, che si affidano alla rapidità di Willian e alla facilità di corsa di Moses per affacciarsi dalle parti di Ter Stegen che, però, non è quasi mai impegnato severamente.

Il Barcellona sbanda leggermente e si abbassa ma, a differenza del Chelsea, che crea e spreca, trova il raddoppio alla seconda azione degna di nota al 20'.

È ancora Messi ad accendere la luce: ruba palla a Fabregas, si libera di Azpilicueta e Christensen in velocità, e sfrutta l'intelligente movimento di Suarez per servire sulla destra l'accorrente Dembélé che controlla e fa 2-0 con un destro chirurgico sotto l'incrocio. La differenza tra le due squadre c'è e si vede, con i "Blues" che in attacco possono contare solo sull'estro di Willian, dato che Hazard rimane in partita per 20 minuti, prima di scomparire tra i flutti del mare blaugrana, mentre Giroud si fa notare più per le proteste che per altro.

Dall'altra parte, invece, Messi continua a mettere a ferro e fuoco la retroguardia "contiana", che appare inadeguata soprattutto con Azpilicueta e Christensen. Nonostante la manifesta inferiorità, il Chelsea rimane a galla anche grazie alla scarsa vena di Suarez (che non sfrutta a dovere un assist da fantascienza di Iniesta) e, allo scadere del primo tempo, coglie un palo su punizione con Marcos Alonso.

La chiude Messi

L'ex laterale della Fiorentina si rende protagonista anche nel secondo tempo, prima per un'occasione non sfruttata a tu per tu con Ter Stegen (intervento miracoloso di Dembélé), e poi per una caduta in area di rigore su un contatto (molto lieve) con Piqué. Quando il Barça fatica, però, la "Pulce" si esalta. È il 62' quando riceve palla da Suarez al limite dell'area, finta su Christensen, mancino, e palla che per la seconda volta si infila tra le gambe di Courtois.

Ko tecnico per il Chelsea, che non ha più la forza di rialzarsi, tramortito dai colpi di colui che dimostra ancora una volta di essere il giocatore più forte (e decisivo) del mondo.

Conte le prova tutte, gettando nella mischia il fischiatissimo Morata, Zappacosta e l'ex Pedro, ma il Barcellona si dimostra ancora una volta fenomenale nella gestione del risultato, e la gara scorre via senza ulteriori sussulti. L'unico episodio degno di nota arriva al 92', quando Messi commette il primo errore della sua partita, sbagliando un controllo banale al limite dell'area. Il pubblico del Camp Nou accoglie l'errore con un'ovazione, sollevato per la prima dimostrazione di umanità dell'extraterrestre argentino.

Il Barcellona, così, approda ai quarti di Champions League, e lo fa senza aver ancora perso una partita, ma soprattutto con appena 2 gol subiti in 8 gare, merito anche del lavoro di Valverde, capace di rivitalizzare una squadra apparsa a fine ciclo dopo la pesante eliminazione dell'anno scorso contro la Juventus. La sfida a Real Madrid, Manchester City, etc. è dunque lanciata, e Messi è più carico che mai.