Sta facendo discutere, all'indomani della sfida Scudetto, il dito medio di sarri ai tifosi dal pullman diretto allo Stadium, nel prepartita infuocato di Juventus – Napoli. L'allenatore azzurro, chiamato in causa dai cronisti per il gestaccio rivolto agli avversari, si è giustificato sostenendo di aver risposto istintivamente “a chi sputava” contro la sua squadra prima del big match di Torino, precisando che si trattava di un “gruppo di persone” non rappresentativo del popolo bianconero. Una spiegazione attesa e tuttavia non sufficiente a placare le polemiche per una reazione poco signorile alle contestazioni del pubblico juventino, accorso in massa allo stadio per sostenere Buffon e compagni nello scontro diretto tra prima e seconda in classifica.

Il dito medio di Sarri fa infuriare i bianconeri

Al di là del “galateo” evidentemente disatteso dal vulcanico Mister, siti web e giornali sportivi si sono soffermati su un'altra considerazione: in tal modo Maurizio Sarri ha tolto di mezzo forse per sempre qualsiasi dubbio in merito al suo eventuale futuro sulla panchina oggi occupata da Max Allegri. Nel calcio, si sa, le bandiere non esistono più e l'aspetto professionale prevale su tutto, ma immaginare a questo punto un “Capello-bis” (il tecnico friulano passò dalla Roma alla Juve pochi mesi dopo aver dichiarato pubblicamente la propria ostilità verso la “Signora”) sembra quasi impossibile. E se poi dovesse concretizzarsi, alla luce dell'importante vittoria ottenuta in trasferta dagli azzurri, ora a un solo punto dall'ambita vetta e con un calendario favorevole rispetto alla capolista, il sogno scudetto coltivato da inizio stagione, la permanenza a Napoli del “profeta” toscano dal sangue partenopeo sarebbe pressoché obbligata a meno di clamorose sorprese.

Sarri, polemica per il dito medio alla Juve

Sotto il Vesuvio, comunque, da ieri è già festa: al gol in zona Cesarini del senegalese “volante” Koulibaly con fischio finale dell'arbitro pochi minuti dopo, la città è letteralmente esplosa sotto una pioggia di fuochi d'artificio, pregustando il sapore di un'impresa che, fatti salvi gli scongiuri dei tifosi, avrebbe una portata storica.

Dal punto di vista del gioco e dell'entusiasmo, senza dover aspettare il verdetto delle ultime 4 giornate, i ragazzi di Sarri hanno in ogni caso dimostrato di essere i padroni assoluti del campionato.