E’ il minuto ’96, ormai è quasi fatta per Mourinho e il suo Manchester United ma, come spesso accade in zona Cesarini, ecco arrivare il pareggio del Chelsea. Lo segna Barkley e fa 2-2. Tutto nella norma fin qui, se non fosse per il comprensibile dispiacere che certamente ha svuotato i cuori dei tifosi, dei giocatori e dello staff dei Red Devils.
L’esultanza di Marco Ianni che sbeffeggia Mourinho
No, in realtà non è tutto nella norma. Perché mentre lo staff e la panchina del Chelsea stanno tornando nella loro area a bordo campo, un collaboratore di Maurizio Sarri, Marco Ianni, si gira verso l’allenatore del Manchester Utd esultando in maniera molto vivace al suo indirizzo.
E’ sufficiente questo gesto, per scatenare la reazione dello Special One. Comprensibilmente deluso per il pareggio in extremis da parte del Chelsea, l’allenatore portoghese si è immediatamente alzato all’ inseguimento dell’autore dell’affronto.
L’intervento della sicurezza è stato ovviamente immediato ma ci sono voluti più uomini, piuttosto robusti, per bloccare un Mourinho letteralmente fuori di sé.
Chi è Marco Ianni
Si tratta di un ex calciatore di 36 anni con trascorsi nel campionato di serie C ed esperienze negli staff tecnici di Cosenza e Campobasso prima di essere ingaggiato dal Napoli di Sarri il quale ha poi deciso di portarlo con sé anche nell’ avventura al Chelsea.
Quindi sicuramente, per il tecnico toscano, un uomo di fiducia che, però, questa volta ha certamente un po’ esagerato, soprattutto in considerazione del noto carattere non esattamente accomodante di Mourinho.
Le scuse a Mourinho e i problemi del portoghese
Nell’immediato post partita, le cronache raccontano che Maurizio Sarri si sia subito incontrato con Mou ed il suo staff per porgere le proprie scuse per quanto accaduto. Con lui ovviamente c’era anche l’autore del gestaccio il quale non dubitiamo che, dopo il passaggio della sbornia da pareggio, si sia reso conto di avere commesso un errore.
Risolta la questione diplomatica, resta però l’ennesima delusione per i Red Devils ed il loro allenatore che, peraltro, era uscito dallo stadio fra i fischi dei tifosi delusi dal risultato e, probabilmente, anche infastiditi per il comportamento sopra le righe del proprio manager.
Del resto si sa che quando si vince, tutto è perdonato, mentre quando le cose vanno male, evidentemente, anche a Manchester si è meno inclini a sorvolare sulle intemperanze dello Special One.